Adieu Madame

Quando mi ingaggiarono per lavorare sul set di quella fiction, non esitai ad accettare.
La paga era buona e la produzione era solida. Nessuna sorpresa in quel mare nostrum di lavori e lavoretti saltuari che servono “per fare esperienza”.

Dopo un po’ di giorni di riprese in quel di Racconigi, dove le cicogne nidificano e proliferano, arrivò lei.
Una diva del cinema, divina, eterea, bellissima come solo può esserlo una donna di quasi…ehm, no, gli anni di una signora, sono uno splendido segreto.
Arrivò lei con il suo fascino e con il suo carisma. Cortese, gentile, amabile, non faceva pesare il suo passato e la sua assoluta grandezza.
Anche all’ultimo dei galoppini regalò un autografo e un bacio.
Quel galoppino ero io.

Quando entrai nel camerino per chiedere un autografo sulla mia copia in dvd di Jules et Jim, mi guardò con aria stranita e disse: “Ma voi giovani guardate ancora questi film preistorici?”.
Fece una pausa dalla sua immancabile sigaretta, ancora stupita della mia richiesta, senza battere ciglio firmò e chiese se poteva darmi un bacio.
Ovviamente, non esitai.

Oggi apprendo da un’amica lontana che Jeanne Moreau, la Signora del Cinema, ci ha lasciato.
Non ci credo. Leggo e rileggo la notizia sui giornali e mi resta il ricordo di quella chiacchierata e della seguente passeggiata per raggiungere il set.
“Se vuole, Madame, possiamo prendere l’automobile.”
– Io non prendo l’automobile. Posso tranquillamente camminare sottobraccio a te. Poi, perché prendere l’auto? Per dimostrare cosa? Che sono diversa dagli altri?
“Come preferisce.”
-Andiamo a piedi. Io sono una semplice attrice. E non sono nemmeno la protagonista.
“Perfetto, Madame Moreau. Posso accompagnarla?”

E via sottobraccio con una delle attrici che di diritto stanno nell’Olimpo, nella storia del Cinema.
L’apparizione in Grisbì, il ruolo di protagonista in Ascensore per il patibolo, Gli amanti di Malle, I quattrocento colpi, La notte di Antonioni e poi Jules et Jim il film che la renderà immortale, nel triangolo amoroso più famoso della storia del cinema.

 

Poi il cinema americano con Losey, Eva, e Orson Welles ne Il Processo, per poi tornare a Malle e Truffaut con ruoli indimenticabili.
Tra gli altri titoli, l’ultimo film di Manoel de Oliveira (Gebo e l’ombra) e l’ultimo film girato, Lady in Paris, un omaggio, al cinema francese e a lei.
Addio, Signora del Cinema.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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