Al coreano non far sapere…_7ª e ultima parte

Guida pratica alla conoscenza della Corea e del popolo coreano

Seul, 8-9 settembre 2007

E di nuovo cambio casa di nuovo cambiano le cose
di nuovo cambio luna e quartierecome cambia l’orizzonte, il tempo,
il modo di vedere […]

Ivano Fossati, E di nuovo cambio casa, dall’album La mia banda suona il rock, 1979
E anche questa è andata.

La trasferta aromatizzata all’aglio è giunta al termine.
L’Europa è lontana e non solo in termini chilometrici.
Qui in Corea, innovazione e tradizione si mescolano.
Grattacieli e case tradizionali, traffico, otto linee di metropolitana che più pulite non si può, mercati dell’elettronica e mercatini delle pulci.
E aglio. Tanto aglio, oltre alla straordinaria gentilezza che dimostrano i Coreani verso gli stranieri.
Una gentilezza a tratti esasperante.

Nel momento in cui scrivo sta per iniziare la giornata finale.
Due partite. Finale terzo posto e finalissima.
Stesso stadio, il World Cup Stadium, teatro dei funesti (ahinoi!) Mondiali del 2002.
Sta per iniziare l’ultima giornata con la disorganizzata televisione SBS e domani sarà tempo di aerei e aeroporti.
Splende il sole su Seul in questa domenica di settembre.

Chiudo qui, conscio di aver visto e conosciuto un posto che si può annoverare tra i posti incredibili di questo nostro mondo.
Il titolo del blog l’ho scelto leggendo la mia guida Lonely planet.
All’interno, in un capitolo dedicato alle cose che si fanno e alle cose da evitare assolutamente c’è l’essenza di questo paese.
Il Coreano, come individuo, mi risulta suscettibile. Pertanto al titolo Al coreano non far sapere dovrebbe seguire un elenco di cose da non fare e cose da non dire…
Ecco un breve elenco di cose da non fare/non dire:
-non soffiarsi il naso a tavola;
-non starnutire a tavola;
-non accennare al fatto che i Coreani sono dei mangia cani;
-non iniziare a mangiare prima di una persona più anziana, attendere che lui inizi prima di voi (stessa cosa per quando finisce il pasto, prima l’anziano e poi voi).

Queste le cose più eclatanti.
Poi ci sono le cose che ho imparato e che mi sarebbe piaciuto poter dire ma che per il politically correct, ho logicamente evitato.
Quindi, al(ai/alle) coreano(i/e) non far sapere, che:
-l’aglio è buono, ma l’alito a forza di mangiarne così tanto, diventa importante…
-il traffico, probabilmente nasce dal fatto che gli ingegneri che hanno disegnato le tangenziali di ingegno ne hanno messo poco;
-il traffico probabilmente nasce anche dal fatto che i coreani non sanno guidare;
-il nome che mamma e papà ci hanno dato è uno. E se ti chiami Park Ji Soon, il tuo nome non è Dean. E se ti chiami Se Yo, non sei nè Marianne, nè Christine*;
-cinque giorni all’anno di ferie, sono pochi**;
-che l’occidentalizzazione è un processo che gli sta facendo perdere la loro identità;
-andare dal chirurgo plastico è ridicolo, soprattutto se lo scopo è sembrare più occidentali (valido sia per le giovani donne che per i giovani uomini);
-il kimchi (vedi 3ª parte) fa schifo;
-che non siamo strani noi che mangiamo il coniglio (!!!!)…

L’elenco è un work in progress. Potrei andare avanti ma scelgo di fermarmi qua.
Ps. La Nigeria è campione del Mondo Under17 per la terza volta nella storia. Davanti a 32 mila spettatori ha battuto per 3-0 ai calci di rigore la Spagna.

*Questo perchè per occidentalizzarsi, i coreani scelgono un nome che nel rapporto con gli stranieri sia di facile comprensione.
**I più fortunati arrivano a dieci-quindici.

Foto de Il Bradipo errante, Ewha Woman’s University Station, Seul, settembre 2007

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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1 Risposta

  1. Saimon ha detto:

    eeehh.. che bei momenti.. è stata proprio una bella trasferta!
    tra le cose da non far sapere ai coreani aggiungerei che:
    – per fare il regista di un evento sportivo non basta star seduto e dire “camera 1, camera 5” ma devi anche avere il senso dello sport che stai filmando e soprattutto devi guardare le cazzo di grafiche
    – per fare il tecnico tv dei sapere che cos’è un GPI “tipo Tally”
    – per fare il timekeeper devi avera fatto almeno la 3 media ed avere una voce non fastidiosa (“okè”) o per lo meno essere una topa pazzesca come Park Syu Ming (ovvero Christine)
    – le strade a 8 corsie non le hanno fatte per andare ai 90
    – se la tua uscita in autostrada è fra 15 kilometri è inutile che ti metti sulla corsia di destra 15 km prima
    – che i francesi sono dei pezzi di merda anche in Korea (viva HBS)

    per il resto… viva TEOFILO CUBILLAS