Bairro de Vanquilha_3a parte

(Segue dalla 2a Parte)

Rui entrò nella sua stanza, in affitto, alla Pensione Marisela.
Il fornello elettrico e la caffettiera in un angolo. Il materasso con le lenzuola e una coperta di lana fatta a mano. Un lavabo, uno spazzolino, un pennello da barba.
Un piccolo armadio di legno di ciliegio, occupava la parete di fronte al letto.
La finestra affacciava sul cortile della pensione.
Rui si lavò la faccia.
Si sdraiò sul letto. E si addormentò.

Al suo risveglio accanto al letto trovò un piatto con del formaggio, del pane e delle olive e un bicchiere di vino rosso.

Mangiò quanto lasciatogli da quella donna straordinaria che era Marisela.
La titolare della Pensione, direttrice, cuoca e factotum da quando suo marito se ne era andato.
Posto tranquillo, decoroso e pulito. Cucina ottima.
Rui viveva lì da oltre quattro anni.
Marisela gli era molto affezionata e lo trattava come un figlio.

Si alzò dal letto. Non aveva ben in mente come doveva comportarsi.
Coelho e i suoi scagnozzi lo aspettavano con la merce.
Peixoto appena lui si fosse presentato a chiedere la merce vera, avrebbe fatto orecchie da mercante e lo avrebbe accusato di essersi intascato i gioielli.
Era in un vicolo cieco.
Sapeva che Peixoto lo aveva incastrato e sapeva che Coelho non gli avrebbe creduto.

Era una serata nebbiosa.
Rui decise di andare alla Caféteria dos Anjos.
“Miguel…”
“Rui…il solito?”
“No, Miguel. Un bicchiere di vino.”
“Problemi? Rui non mi chiedere soldi…ma se c’è altro…”
Rui prese il bicchiere e non disse una parola. Guardò fuori dalla vetrina, sorseggiò il vino, pagò e uscì.
Miguel lo salutò.

La Rua Vanquilha era buia. La notte stava scendendo.
Rui decise che doveva scoprire chi aveva fatto la soffiata a Coelho.
Si recò quindi da dona Amalia. Il locale accoglieva forestieri, mariti traditi e non: uomini soli che al primo piano di Rua Guastalha 23, trovavano conforto nel corpo, e perché no, nello spirito.
Amalia era l’unica persona al corrente di tutto ciò che accadeva nel Bairro. Tradimenti, liti, problemi familiari…tutti si confidavano con lei.
Era anziana e non saltava più la cavallina, anche se i vecchi se la ricordano bene e ne dicono un gran bene.
Si limitava ad organizzare le ragazze, tenere l’ambiente tranquillo, servire qualche bicchierino ai clienti più rispettabili e a gestire i rapporti con la polizia che ogni tanto veniva a controllare la situazione e che quasi sempre si fermava nelle stanze delle ragazze.

Rui la vide in un angolo della sala, seduta su una comoda sedia a dondolo. Si avvicinò.

Fine Terza parte -continua-
Foto de Il bradipo errante, Lisboa Alfama

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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