Bairro de Vanquilha_6a parte

(segue dalla 5a parte)

Rui fuggì dal retro mentre gli avventori e i debitori di Coelho accorrevano sul luogo del delitto.
Non fu strano vedere gente che sorrideva e che beveva un bicchiere per festeggiare la morte di quell’aguzzino.
Vanquilha era un posto migliore, ma sicuramente quelli che festeggiavano la morte di Coelho, tra qualche mese, se non tra qualche giorno si sarebbero rivolti alle affettuose cure di qualche altro benefattore.

La polizia si limitò a chiudere il bar e a raccogliere le testimonianze dei clienti, sperando che qualcuno potesse dare una svolta decisiva alle indagini condotte svogliatamente a cui erano abituati poliziotti e cittadini.
Era morto un delinquente e pertanto non era una gran perdita, bensì un favore fatto alla cittadinanza tutta.
Meno lavoro per la polizia e tutti soddisfatti.

Rui era ricercato e la sua stanza alla Pensione Marisela non era il posto adatto per nascondersi.
Luis il barista non lo avrebbe aiutato e chiedere asilo a Dona Amalia era troppo rischioso.
Rui il fuggitivo. Chi l’avrebbe mai detto? In fuga dalla polizia e dagli scagnozzi di Peixoto.
Forse Dona Amalia aveva ragione. Forse aveva ragione anche Coelho. Fuggire era la soluzione migliore.

Paulo e Clara vivevano in Rua Vanquilha.
Lui lavorava come fotografo. Lei studiava: i libri, la sua vita.
Rui aspettò la notte e bussò alla loro porta.
Vanquilha e la notte stellata, il suono di una sirena, lo sferragliare del tram.

Paulo aprì la porta. Rui entrò.

Fine Sesta parte -continua-
Foto de Il Bradipo errante, Lisboa, Alfama

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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