Categoria: Historiás

Let’s play two

La prima volta che li ascoltai fu nell’autunno del 1991. L’album era Ten, eravamo travolti dal grunge rock proveniente da Seattle, e non eravamo consci che, nel nostro piccolo, stavamo assistendo ad una piccola rivoluzione. Non avevamo di certo lo spirito e la spinta vitale degli anni Sessanta ma, in cuor nostro, capimmo che la musica iniziava ad essere qualcosa di più di un semplice passatempo. Galeotta la cassetta, galeotto fu il cd di quell’album che fu una vera e...

Adieu Madame

Quando mi ingaggiarono per lavorare sul set di quella fiction, non esitai ad accettare. La paga era buona e la produzione era solida. Nessuna sorpresa in quel mare nostrum di lavori e lavoretti saltuari che servono “per fare esperienza”. Dopo un po’ di giorni di riprese in quel di Racconigi, dove le cicogne nidificano e proliferano, arrivò lei. Una diva del cinema, divina, eterea, bellissima come solo può esserlo una donna di quasi…ehm, no, gli anni di una signora, sono...

L’Arbre, le Maire et la “Ludothèque”

Ero abituato a quei grigi e noiosi politicanti della seconda repubblica che durante le campagne elettorali davano in pasto agli elettori il famoso mantra “Nei primi 100 giorni faremo questo e faremo quello…” salvo poi dimenticarsi o scontrarsi con la schiacciante realtà che ne impediva velleità e idee. Era curioso sentire che, da subito, ci sarebbero state iniziative e, per le opposizioni, era bello sapere che quei primi 100 giorni avrebbero rischiato di smascherare in maniera ineludibile gli avversari politici che...

Diario siciliano

Un posto ci sarà per questa solitudine perché mi sento così inutile davanti alla realtà Pino Daniele, Sicily Capitolo 1 – Canicola La sedia è sempre al solito posto, lì, nell’angolo dove la ringhiera disegna una comoda elle che sembra fatta per appoggiarci il gomito. Sulla sedia, a petto nudo, c’è un uomo grasso, abbronzato e senza denti. Guarda e scruta sempre la stessa curva da cui transita il traffico. Guarda sempre in quella direzione. Il balconcino, raggiungibile da quattro gradini a livello...

La passeggiata

Sai cosa ti dico, Francesco? Tutti i weekend dovrebbero essere così. Felici. Lo so, lo so…non può esserci sempre il sole e ogni tanto anche tu avrai il diritto di avere la luna storta. Però ieri è stato bello. Sai quanto sono fiero di andare in giro con te, di raccontarti le cose, di farti vedere il mondo? Spesso sei tu che me lo fai scoprire con il tuo stupore per le cose più piccole, compresi quegli scoiattolini che incontriamo al...

Ogni maledetto mercoledì

Tutti i giorni prendo la bici per andare in ufficio. Caschetto, lucine, catarinfrangenti ovunque per farmi vedere (soprattutto d’inverno). Il tragitto non è lungo: piazza Carducci-via Millio (zona san paolo) e la maggior parte dello stesso è ciclabile. Lo scrivo anche se a Torino, la parola pista ciclabile fa venire l’orticaria a molti, in primis ai ciclisti perchè spesso le piste ciclabile sono una merda, sporche, sdrucciolevoli, rovinate, occupate da auto o moto in sosta, utilizzate da pedoni (spessissimo). (Oh,...

Scegli Gesù.

[…]sto provando a cambiare non cercarmi più… nei dintorni di niente, ubriacarmi di gente, lontano dai ricordi dove vinci sempre tu… che adesso voglio ridere, perciò tristezza mia, spedisci alle tue lacrime la mia fotografia… che adesso voglio vivere in questo mondo qui…* Scegli Gesù, me lo ha detto uno. Uno che è sceso da una Touran grigia, bella auto, giacca e cravatta, capello con riga da una parte. Io ero nel dehors di un bar a mangiare rapidamente una...

Mio cugino è Elliott Gould

“Mi scusi, avrebbe da accendere?” Rispondo come sempre: Mi dispiace, non fumo. È mezzanotte passata. L’interlocutore notturno che mi brinca sotto casa mentre sto aprendo il portone non si dà per vinto: “Guardi che io la sigaretta ce l’ho. Sono mica uno scroccone.” Con indice e medio fa il gesto di togliersi la sigaretta dalla bocca. Solo che c’è un problema. Lui, tra le dita, non ha nessuna sigaretta. Nell’altra mano ha una pallina da tennis che fa rimbalzare a terra per...

Solo a Torino – La tamarra al volante

Ah già. Perchè lui è diverso. Perchè lui va in bici… Cit.   Cara tamarra torinese che hai speso i tuoi soldi in una cinquecento con le margherite rosa, sappi che, sì, sono diverso.Sono diverso da te per una serie di motivi.   1. A differenza tua conosco il codice stradale e lo applico, soprattutto in questo momento specifico che mi vede come un microbo a due ruote.Quindi, se devo girare a destra, allargo il braccio destro per far sapere a te, tamarra...

Twenty seconds to Bars – viaggio alla scoperta di mondi paralleli, dove non si conoscono forme di vita diverse dall’alcol

Zona San Paolo. Quartiere storico di Torino. Era scritto da qualche parte che zona San Paolo fosse nel mio destino. Papà ci ha lavorato per oltre trent’anni. La scuola che avrei dovuto frequentare dopo il fallimento liceale è a due isolati dal mio ufficio: fortunatamente quell’anno non ci furono iscrizioni sufficienti e così diventai Perito Fotografo all’Itis Bodoni di Via Ponchielli. Ma questa è un’altra storia. Il Parco Ruffini e le domeniche al Palazzo. Una fidanzatina che abitava in corso Racconigi a...