Ci sono delle volte che vorrei lamentarmi…

[…] Ma ci sto provando, Ringo, ci sto provando, con grande fatica, a diventare il pastore.*

*Jules Winnfield, Pulp fiction

 

Era ottobre.
Non è passato molto tempo. Lo scrissi su queste pagine: Cambiare approccio, un approccio migliore, diverso,
mettendo in un angolo tutte le cose che mi danno fastidio e ripartire da tutte le cose divertenti che mi piacciono. 

Beh, io ci sto provando a diventare il pastore, direbbe Jules nell’ultima scena di Pulp Fiction, e io con lui: anche io ci sto provando, ma è tutto terribilmente difficile e basta poco per far saltare il mio banco.

Io ci sto provando, del resto ci avevo già provato a leggere i best sellers: Coelho, Larsson, Brown, Grisham.
E non ce la faccio proprio. Più una cosa è di massa, di genere, più la rifiuto con tutto me stesso.
Oh, ci ho provato. Ma appena li vedo lì, accatastati, mi allontano dallo scaffale e vado alla ricerca di ossigeno letterario.
E non riesco nemmeno a riabilitarli, perchè non mi interessa nemmeno riprovarci.
Un po’ come Ozpetek, il regista.
Eh lo so, lo so. Però mi ha già fregato troppe volte. Non mi frega più.
Adesso poi esce l’ultimo di Von Trier. Ecco, con questi artisti mi comporto al rovescio: mi informo, leggo recensioni, interviste e poi quando il film sta per uscire nelle sale, mi rifiuto di andare a vedere le loro opere.
La chiamerei Prevenzione. Del resto, prevenire è meglio che curare.
Poi, figurarsi un po’: già così sono un eterno rompiscatole, figuriamoci se qualcuno mi portasse a vedere Nymphomaniac.
Risulterei oltremodo fastidioso.

Ho ricevuto un’educazione per cui, in maniera molto giapponese, saluto tutti quelli che conosco e che incrociano il mio cammino.
Ecco, io ci ho provato Ringo…ci ho provato. 
Però credetemi sta diventando difficile entrare in ufficio, incrociare colleghi che non ti salutano e tirano dritto.
Ok, magari ti sto anche sulle palle, va bene. Ma ti saluto. Ciao, buongiorno eccetera eccetera…
Non ti sto chiedendo di essere il mio migliore amico. Ti sto solo salutando.
Così, adesso dopo un’iniziale e perpetua incazzatura nei confronti di quelli che non mi salutano, adesso molto semplicemente, inclino la testa, cerco il loro sguardo e saluto ad alta voce: BUONGIORNOOOOOO…
Lo so, è pedante. Però, porca puttana…

Perchè? Perchè se ti incontro ad una festa, chiacchieriamo, ridiamo, scherziamo…passa del tempo e ci incontriamo di nuovo, mi guardi e mi dici: No, non ci siamo mai visti…Capita spesso in ambiente torinese, un po’ snob, un po’ sinistrorso: c’è sempre quello che se la mena talmente tanto da interpretare il ruolo dello svampito. Perchè fa fico.
Sai com’è…conosce a memoria l’Ulisse di Joyce, cita dialoghi di film che ha visto al Far East Film Festival, sa gli accordi di tutte le canzoni di Bob Dylan, ma vigliacca la puttana se si ricorda di te…
Eh no, proprio non mi ricordo.

Per me è un punto d’onore.
Se mi chiedono di andare a Nichelino (per dire), abitando a Torino da trentanove anni in zona nord, non faccio troppe domande. Mi faccio dare l’indirizzo e ci vado.
Invece no. Non per tutti è così.
A parte quelli che non si sanno orientare, quelli che non amano guidare…no, io parlo proprio di quelli che quando gli dici: Non so, hai presente, Corso Giulio Cesare…
E loro ti guardano come se gli stessi parlando in gaelico. Occhi sbarrati, smorfia di diniego assoluto e LA frase: No, sai, non sono di Torino.
E tu, incalzi, ci provi e dici: Va beh, Porta Palazzo…
No, no…guarda non sono pratico.

Vi giuro mi cadono le braccia.
Non riesco nemmeno più a reagire. Mi incupisco. Alle volte mi incazzo pure, più che altro perchè non capisco.
Non capisco perchè ad esempio mi capita di dover chiedere di chi è questa auto posteggiata in doppia fila, o peggio, davanti al passo carraio del mio garage.
Forse sono sbagliato io, ma la frase: Mia, ma tanto andavo via subito non solo è sbagliata dal punto di vista della consecutio, ma è sbagliata per una questione di civiltà.

Non lo so se guarirò mai da questa valanga di idiosincrasie.
Però penso che se non fossi così, verrebbe meno la mia verve, la mia benzina quotidiana: ok, ogni tanto l’impulso è di invadere la Polonia, ogni tanto è un liberatorio vaffa, ogni tanto è difficile e ogni tanto no.
Ogni tanto. Ogni tanto, ma che vuol dire ogni tanto??

Ci sto provando Ringo, ci sto provando…

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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