Everything is verboten! – IIª parte –
Ho perso le parole
eppure ce le avevo qua un attimo fa
9 giugno
Tre colori, tre schiaffi.
Arancione.
Dovevo capirlo. Non era il caso di andare a mangiare in un posto totalmente colorato di arancione. Muri, tovaglie e tovaglioli. Tutto arancio. Saran Essbar ristorante indiano-austriaco con un menù molto limitato ma con un tavolo per sei e con un televisore disponibile alla visione della prima partita della Nazionale, quindi, perfetto. Partitaccia. Serataccia. Improperi e incazzatura formato famiglia.
Giallo.
I vichinghi svedesi hanno invaso Salisburgo. Oggi, 10 giugno, se la vedranno con la Grecia che giocherà tutte e tre le partite del girone qui. Le strade della piccola città sono un fiume giallo. Gli armadi Ikea pieni di birra vagano tra un bar e l’altro, mentre intonano canti e si ingozzano di (ottime) salsicce salisburghesi. Tra una salsiccia e l’altra trovano il modo di esultare per gli olandesi. Qualche sorrisino di circostanza mentre noi smoccoliamo davanti alle immagini del primo gol olandese. Difendono l’operato dell’arbitro (loro connazionale) e continuano a rimpinzarsi.
Il biscotto svedese-danese non me lo sono dimenticato (ndr a Euro2004 un pareggio concordato con la Danimarca eliminò l’Italia) e da oggi tifo contro. Sarà bello tifare Grecia. Italiani-greci, una fazza, una razza.
Verde.
Come le camionette della Polizei che accorrono in centro a due passi dal fiume mentre gli svedesi ubriachi ma non molesti, cantano e ballano su due furgoni agghindati per l’occasione. Musica a tutto volume, fiumi di birra. Voglia di divertirsi.
Qui però è verboten. Pertanto, tutti a nanna che è tardi.