Everything is verboten! – VIIª parte –
Ovvero, l’Austria a piccole dosi, dal Congresso di Vienna alla fase finale del campionato Europeo 2008
Ultimo giorno di scuola. Ultima partita. Aria di smobilitazione nel compound.
Stasera dopo la finale il Prater si svuoterà: materiali e attrezzature verranno riposti nelle loro scatole, chilometri di cavo verranno recuperati, i tecnici lavoreranno a lungo.
La finale si preannuncia interessante: da una parte classe e tecnica (la Spagna) dall’altra forza fisica e tenacia, la Germania. I primi si sentono già campioni d’Europa mentre i secondi ritengono di possedere il sacro fuoco del calcio. Più abituati a vincere i tedeschi, degli spagnoli ci si ricorda solo per le grandi prestazioni di Real e Barcellona. Non mi sbilancio ma ho una speranza. Ultimi sbocconcellamenti viennesi. Il quartiere ebraico e i vicoli dietro l’Innerstadt sono delle vere e proprie perle. Città veramente bella che ti conquista lentamente.
Ci sono momenti viennesi che vale la pena di ricordare. E li ricorderò, custodendone gelosamente gli odori, i silenzi, i gusti.
Un vino bianco austriaco che ti sorprende al bancone di Treff Current.
Un sorso, due sorsi, tre sorsi.
Gli zoccoli dei cavalli che passano per le vie ciottolate di Seitzgasse.
E il bicchiere è ancora lì, mentre il silenzio irreale dei vicoli tutt’intorno fa a pugni con la calca e il rumore delle, non troppo distanti, piazze centrali.
Questa è Vienna.