How? When? Out? Rains..! – IIª parte-
Ormai a Londra sono di casa.
Ma sembra non accorgersene nessuno. A partire dal gentile staff del Premier Inn che, ogni mattina, quando mi reco nello spazio destinato al breakfast, mi pone la stessa identica domanda: “Have you ever been there before?” (“Sei già stato qui prima d’ora? Che poi…there non vuol dire là???)
Saranno poco fisionomisti? O semplicemente stupidi?
L’unico posto dove invece veniamo trattati con i guanti è l’Eagle Pub, a cinquanta metri dal nostro ufficio, un locale vintage con cucina di tradizione anglosassone rivisitata secondo le nuove tendenze gastronomiche.
Niente ma niente male.In ufficio invece l’aria è sempre un po’ pesante.
Inglesi riservati che fanno gruppo e italiani (due) che abbozzano, non capiscono ma si adeguano.
Siamo diversi e si vede. Contatto umano, zero.
Intendiamoci, non dico che ci trattano di schifo.
Diciamo solo che non ci trattano. O ci trattano in maniera diversa dal resto della truppa. Avverto un certo senso di fastidio verso lo straniero e la cosa non mi mette a mio agio.
Se ci aggiungiamo le problematiche lavorative, i giorni di Londra si rivelano molto pesanti.
Abbandono Londra in una straordinaria giornata di sole. Il cielo è blu e i pensieri grigi.
Have you ever been there before?