I giapponesi sono bassi ma di pronta intelligenza – Iª parte-

Viaggio alla conoscenza rispettosa del paese del Sol LevanteLondra-Francoforte-Nagoya, 11-12 dicembre

Ho viaggiato nel cielo più bello che io abbia mai visto.
La luna piena illuminava il mio volto e tutte le Russie. Ho visto l’alba.

Nagoya, 12 dicembre-14 dicembre
Detroit per gli States, Torino per l’Italia. Nagoya per il Giappone.
Toyota e due milioni e mezzo di persone.
Uno stadio costruito per tre partite in croce (quante analogie), un’ora di metro per raggiungere lo stadio stesso (dal centro città) e un’atmosfera incredibile.
Un brulichio continuo di persone.
E il diverso sono io.
Sembra di essere precipitati in un fumetto manga, in un cartone animato giapponese.
Il Giappone è come me lo sono sempre immaginato.
Capelli drittissimi, vestiti improbabili che si mescolano a vestiti tipici, gonne cortissime, borse tenute appoggiate al gomito, mascherine, console portatili, risatine con la mano davanti alla bocca, ragazzi e ragazze che vanno a scuola in uniforme con gli zainetti aderenti alla schiena.
Gli inchini si sprecano. La cortesia tocca livelli clamorosi. Tutti sono pronti ad aiutarti.
I giapponesi sono fantastici.
E il Giappone è un posto incredibile.
Scappo per andare a Yokohama e saluto Nagoya. Il suo centro commerciale e la sua torre da 42 piani con skyline notturno.
Saluto la mia stanza 2.5×2.5 con bagno minuscolo al 18esimo piano di un palazzone appeso sopra la stazione centrale di Nagoya.
I giapponesi sono bassi, ma di pronta intelligenza… (cit.)

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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