Il caffè
Mi allontano per un paio di minuti dai miei pensieri organizzati in stile supermarket.
Su un ipotetico scaffale, sono riposti lì, tutti in fila, in ordine di preoccupazione.
Decido così, di prepararmi un caffè.
(Un profumo misterioso esce dalla confezione di latta)
Con un cucchiaino riempio la caffettiera. L’acqua fredda riempie la caldaia.
La fiamma, lenta, farà il resto.
Piano piano, esce il caffè. I cattivi pensieri vanno in pausa.
Sollevo il coperchio, prendo un cucchiaino e giro il caffè all’interno della macchinetta.
Il profumo è sempre più intenso.
Tre, forse quattro sorsi e tutto sembrerà diverso.
I problemi si rimpiccioliscono.
Resta un po’ di polvere nella tazzina. I più arditi si lancerebbero nella lettura del fondo.
Mi limito a risciaquare il tutto con un po’ di acqua.
Ritorno ai miei pensieri.
Ordinati.
Ordinari.