Il caffè

Luca: “Mamma do Carmine, Cunce’! Ti sei immortalata. Ih, che bella schifezza ‘e cafè c’hai fatto!”
Concetta: “Mo’ ti facevo la cioccolata. E’ nu pochettino lasco ma è tutto cafè”.
Luca: “Ma perche’ vuoi dare la colpa al caffè, che dentro a ‘sta tazza non c’e’ mai stato! Mai!”.
Natale in casa Cupiello, di Eduardo De Filippo, Atto I

Mi allontano per un paio di minuti dai miei pensieri organizzati in stile supermarket.
Su un ipotetico scaffale, sono riposti lì, tutti in fila, in ordine di preoccupazione.

Decido così, di prepararmi un caffè.
(Un profumo misterioso esce dalla confezione di latta)

Con un cucchiaino riempio la caffettiera. L’acqua fredda riempie la caldaia.
La fiamma, lenta, farà il resto.
Piano piano, esce il caffè. I cattivi pensieri vanno in pausa.

Sollevo il coperchio, prendo un cucchiaino e giro il caffè all’interno della macchinetta.
Il profumo è sempre più intenso.
Tre, forse quattro sorsi e tutto sembrerà diverso.
I problemi si rimpiccioliscono.

Resta un po’ di polvere nella tazzina. I più arditi si lancerebbero nella lettura del fondo.
Mi limito a risciaquare il tutto con un po’ di acqua.
Ritorno ai miei pensieri.
Ordinati.
Ordinari.

 

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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