Il derby d’Ignavia

I campioni di Ignavia della Multinternazionale difendono il primato in classifica e si apprestano ad affrontare fuori casa la Giurisprudentus in quello che viene chiamato appunto, il derby di Ignavia.
I biancozebrati dopo i fattacci di Footballopoli si sono riaffacciati prepotentemente nelle prime posizioni della classifica e provano l’ultima carta per riaprire un torneo che i nerbuzzurri hanno saldamente in pugno.
Oggi, infatti, i nerbuzzurri hanno due risultati su tre a loro disposizione stante il vantaggio di 10 punti a sole 6 giornate dalla fine.
Il Comunale di Angustia Tarrinorum è tutto esaurito in ogni ordine di posti.
Giunti da Millantano, circa 5000 tifosi nerbuzzurri sono assiepati nello spicchio riservato ai tifosi ospiti.

Agli ordini dell’arbitro Faina le squadre si schierano con le seguenti formazioni:
GIURISPRUDENTUS
Buffone, Grydera, Lefrattaglie, Scellini, Saltved, Purgsen, Molignaro, Marchionne, Divago, Del Pietro, Laquinta
All. Claudio Miracolieri
MULTINTERNAZIONALE
Julio Presa, Samuele, Schifu, Corposa, J. Zonatti, Fingo, Svariasso, Skaccolavic, Mutandari, Sbarbatelli, Imbranotovic
All. Josè Tiralacqualsuomulinho

Il primo tempo non riserva grandi emozioni. Gara fisica, non cattiva. Giurisprudentus organizzata ma in difficoltà nella zona nevralgica dove manca la fantasia di un regista. Il danese Purgsen non lo è e il suo compagno di reparto, il portoghese Divago, è spesso preda dei centrocampisti avversari. I nerbuzzurri amministrano e il modulo, un elastico 4-1-4-1 diventa spesso un 4-3-3 con Fingo e Sbarbatelli più attenti al possesso palla.
Anche la Multinternazionale fatica in fase di costruzione e delle sovrapposizioni di Capitan Zonatti e del romeno Schifu nemmeno l’ombra.
Sbarbatelli beccato dal pubblico, quasi e più di Imbranotovic (reo di aver abbandonato i biancozebrati dopo gli eventi di Footballopoli), sfiora il gol. La sua conclusione debole passa sotto il corpo di Buffone e solo il gran recuperodi Divago, sulla linea, salva i padroni di casa dalla capitolazione.
La Giurisprudentus spinge di più, l’occasione più ghiotta è nerbuzzurra, ma alla fine del primo tempo il risultato è di 0-0.
Intanto il civilissimo pubblico di casa inizia il suo personale show. A farne le spese è il giovane Sbarbatelli. I suoi atteggiamenti non sono tollerati dal compassato pubblico di casa che prima gli ricorda i suoi natali (Non esistono negri italiani), poi gli augura un futuro radioso (Se saltelli, muore Sbarbatelli), per chiudere con un reiterato e molto apprezzato da quasi tutto lo stadio “Sbarbatelli, negro di merda”.

Inizia il secondo tempo e i cori continuano soprattutto dopo il gol dello stesso Sbarbatelli. Contropiede spietato che il giovanotto conclude con un piatto vincente su assist del ghanese Mutandari. La Giurisprudentus reagisce ma trova sulla sua strada un ispirato Julio Presa. Ma quando la rimonta sembra possibile, l’ennesimo numero irridente di Sbarbatelli induce Divago ad una reazione scomposta. Faina espelle il portoghese e la gara si fa cattiva. Tiralacqualsuomulinho toglie Sbarbatelli, ammonito per proteste e molto nervoso e la Multinternazionale sfiora il raddoppio. Imbranatovic reclama un rigore e dopo due salvataggi di Buffone arriva in extremis il pareggio di Grydera su corner del neoentrato Giovenca.
L’educato pubblico di casa esulta come nemmeno per una vittoria nella Cessons League e si lascia andare a irrefrenabili danze di gioia.
Intanto al lato della tribuna stampa, un paio di civilissimi tifosi esultano lanciando epiteti di un certo livello verso i giornalisti e lo staff di Multinternazionale Channel. Neologismi che farebbero rabbrividire i padri della lingua.
L’atmosfera già calda, diventa incandescente.
Uno steward poco più che ventenne, spaventato, prova a calmare gli animi ma il civilissimo popolo della tribuna insiste e gli insulti diventano minacce: a farne le spese è un assistente freelance dell’emittente nerbuzzurra.
Un gentile e caloroso tifoso di casa lo battezza con un singolare sputo all’altezza del petto.
Non è rigore, perché l’arbitro Faina ha già fischiato la fine da circa 10 minuti.
L’onore biancozebrato è salvo. O almeno questo è quello che pensa il meraviglioso pubblico di casa mentre il campionato fugge verso Millantano.
Tutti pensano al campionato.
Il razzismo, gli insulti gratuiti, le minacce e, perché no, lo sputo sono note stonate nella festa presunta del più bel campionato del mondo.
W l’Ignavia.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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