Il furbettino del quartierino

Panetteria ore 19.
Un single, uno smemorato (o sprovveduto) dell’ultima spiaggia lievitata, un bambino e la sua mamma.
Il bambino è piccolo, occhi vispi, capelli corti e zaino in spalle: la richiesta? Uno snack di cioccolato. Un Kinder.
Del resto, se questo signore con il cappotto, gli occhiali e le tempie brizzolate, compra una barretta di cioccolato alle sette di sera, perchè non posso averla anche io???
La risposta è secca: no! Il bambino non fa una piega e contrariamente a quanto penso, non fa capricci.
Una smorfia di delusione e in silenzio smoccola senza troppa convinzione mentre mammà compra pane e latte.
Mentre tutti sono concentrati sul da farsi, lui, con abile mossa, si avvicina all’espositore, prende la barretta e la infila nella manica del giubbotto.
Lo guardo, lui si gira e incrocia il mio sguardo. Ha paura della mia reazione che puntualmente mi sorprende e lo sorprende.
Sorrido e lo stesso fa lui. Adesso il piccolo ha fretta di uscire dalla panetteria e non appena la madre paga, lui apre la porta ed esce di corsa mentre la donna gli intima di non correre.
Esco e il piccolo Robin Hood è ormai lontano.
Questa volta l’hai scampata, Robin. Non me la sentivo proprio di scatenare un putiferio per una barretta da cinquanta centesimi.
Del resto, in questo paese in cui i furbi la fanno da padrone, bisognerà pure iniziare con il piede giusto?
O no?

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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1 Risposta

  1. rosso malpelo ha detto:

    ma il bimbo non è un furbettino, è un rivoluzionario che si ribella alle ingiustizie del potere di nottingham, sua madre! grande robin, sei tutti noi