Io non mangio le polpette

Il post su Renzi e sul fatto che non lo avrei votato, l’ho già scritto.

Qualcuno lo avrà anche letto. Qualcuno avrà alzato gli occhi al cielo.

Qualcuno continua a chiedermi come si fa a credere ancora nel Pd.

Molti di quelli che hanno votato continueranno a chiederselo davanti allo specchio la mattina, sul tram, in bici, in auto, all’università, in chiesa, al cinema, in palestra.

Prendiamo i primi, uomini sui quaranta, distrutti dal ventennio berlusconiano.

Il sapone o la schiuma da barba imbiancheranno i loro visi.

Corrucciati inizieranno a radersi pensando che non si può andare avanti così.

Serve un cambiamento. – penseranno.

E prima di andare in ufficio, compreranno un nuovo sapone o una nuova schiuma da barba.

Questo è l’unico cambiamento che potrebbero fare. E comunque gli peserà. E se lo faranno sarà una drammatica lotta interiore che li dilanierà per mesi.

Cosa sarà? Paura, appiattimento culturale, sfiducia?

Cosa sarà – diceva Lucio Dalla – questo strano coraggio o paura che ci prende?
Cosa sarà?

Per me è paura del cambiamento.
Avete presente quando siete bambini e vi danno da mangiare le polpette?
Ecco, voi non mangiate quella pietanza perchè non vi piace e resterete sempre con la paura che in qualche cena casalinga, di quelle alla buona, vi offrano delle polpette.
Gli anni passeranno e la paura ve la porterete dietro.
E’ insignificante, ma è un dubbio che vi arrovella.
Provarle o no? Un salto nel buio che non mi hai mai toccato.
Io non le ho mai mangiate. Punto e basta.

Domenica sono andato a votare.

Alè. Adesso parte con la retorica del voto utile. No, no…

Adesso ci spacca la minchia con quelli che accettano le code senza protestare, la grande prova di democrazia e la bella gente che si è incontrata in coda.

Ma no…A dire il vero, al mio seggio c’era un po’ di casino. Tre code, molta confusione tra chi era già registrato, chi non lo era, chi lo era solo online, chi era presente solo nelle liste elettorali, chi non aveva il certificato elettorale. C’erano cinque candidati. Per chi votare? Me lo sono chiesto un po’ di volte in queste settimane.
Un po’ perchè sotto sotto, il rinnovamento mi piace. Un po’ perchè bisognerebbe ri-spostare l’asse verso sinistra. Un po’ perchè la socialdemocrazia è una cosa che non ho mai visto…ho votato. Convinto della mia scelta?

No. Ancora una volta non ho scelto un rinnovamento. Sono rimasto ancorato alle mie convinzioni. Non ho cambiato strada e soprattutto ho scelto di non votare per qualcuno, piuttosto che votare per qualcuno.
La differenza non è così sottile. Tutt’altro. E mi dilania dentro come quel sapone da barba che ho cambiato da poco. E comunque, la menta batte l’aloe e pochi cazzi.

Domenica si ripete. E andrò nuovamente a votare contro qualcuno.
Nella sede del circolo dove ho votato, campeggiava una foto di Berlinguer.
Ho votato proprio sotto la sua foto e ho pensato: “Chissà se Berlinguer è contento o meno, di vedere tutta questa gente in coda che continua imperterrita a non mangiare le polpette…”.

Ps. Il titolo nasce dalla mia idiosincrasia verso le polpette che cucina mia madre. Non le ho mai mangiate. Mai. Mia nonna per farmi accettare le polpette, me le faceva di uova. No, dico…di uova! Domenica, però, ho confessato a mia madre che ho iniziato a mangiarle: Laura, grazie. Le tue polpette sono spettacolari.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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