La demi-volée

Tenere libera la mente.
Piegare le gambe.
Non pensare al punteggio.
Tenere la racchetta con la testa verso l’alto.
Muovere i piedi.
Calcolare la giusta distanza dalla pallina.
Lasciare andare il braccio fino alla fine del movimento.
Stare concentrato sul gioco.
Palleggiare con costrutto.
Non avere fretta di fare il punto.
Usare la testa.
Usare la tattica.
Divertirsi.

In ordine sparso, le mie terribili ore trascorse sulla terra rossa.
E mentre pensavo a tutto questo, ho perso di vista me stesso.
La fiducia accumulata in questi mesi, i colpi sicuri, le certezze…volati via come d’incanto.
In queste giornate che precedono una festa ormai trascurata, confronto i cambiamenti, le decisioni e le sensazioni vissute negli anni passati e mi trovo davanti un altro me.
Più distaccato, più freddo.
Si sono rotte le corde e le prospettive sono cambiate.
Si sono rotte le corde e la fantasia non è stata più sufficiente.
Si sono rotte le corde e non è servito a niente sostituirle.
Si sono rotte le corde e sono di nuovo prigioniero delle mie insicurezze.
Si sono rotte le corde e sono di nuovo in prigione.
Senza nemmeno passare dal via.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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