Le balconarie

L’altro ieri sera non mi sentivo molto bene.
Di conseguenza, ho dormito male.
Sarà che non ho potuto votare alle Quirinarie del m5s.
Quindi visto che sono invidioso di cotanta democrazia, ho indetto anche io le mie votazioni.
Si sono svolte a casa mia.
Sul balcone.
Infatti le ho chiamate le Balconarie.
C’era un bel sole, si stava benissimo.
Avevano diritto al voto tutti quelli alti, quelli bassi, quelli simpatici ma anche quelli antipatici, quelli che non la pensano come me, quelli che la pensano come me, quelli biondi ma anche quelli bruni, quelli grassi e quelli magri…insomma tutti.
Al primo turno c’è stata una necessaria scrematura e poi si è votata una rosa ristretta di candidati dall’alto profilo istituzionale.
Al primo turno sono giunte parecchie candidature: Paolo Pulici, Topo Gigio, Humphrey Bogart, Sting (ma solo quando era nei Police), Roberto Mancini, Fernando Pessoa, Catherine Deneuve, John McEnroe, Nanni Moretti, Francois Truffaut, Io, Paolino Paperino (anche se la fronda interna di Paperopoli aveva indicato Paperoga) e Milena Gabanelli.
Per motivi vari, nazionalità ed età per esempio, alcuni dei candidati sono stati bocciati dopo il primo turno.
Io ho votato per me, perché la Lombardi aveva detto che non sta scritto da nessuna parte che il candidato deve avere compiuto cinquanta anni e allora mi sono convinto.
Allo stesso tempo il pantheon dei grandi elettori si è dovuto scontrare con la realtà: Bogart, Pessoa e Truffaut sono stati estromessi per ovvi motivi.
Rimanevano Pulici, Topo Gigio, Nanni Moretti, Paolino Paperino e Milena Gabanelli.
Pulici purtroppo è stato bruciato dal partito gobbo: non avrebbero sopportato un candidato così spietato nei loro confronti.
Topo Gigio e Paolino Paperino sono stati bocciati in quanto rappresentanti del vecchio, del passato.
Nanni Moretti e Roberto Mancini si sono rifiutati.
Restava solo lei, Milena Gabanelli.
Mi sono svegliato sudatissimo e dopo una bella doccia sono arrivato in ufficio ho scoperto che la Gabanelli l’avevano indicata (perdavvero!) un certo numero di persone, anche se non è dato sapere quante.
Il movimento, la Rete, ha deciso.
In fondo che faccia parte di una categoria tanto vituperata (i giornalisti) e che arrivi da una rete che il m5s vuole cancellare, non importa. Poi è donna. Quindi va di moda.
‘Sti cinquestellati in fatto di coerenza non sono il massimo, visto che tanto per dirne una, la Gabanelli è per l’abolizione del contante, mentre loro sono contro.
Ma si sa, la coerenza è una virtù richiesta solo al PD.
Ma se non accetta la Gabanelli? Va bene anche Rodotà, dice il Vate.
Rodotà. Lui, il primo Presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali.
Che dalla politica arriva. Dalla Sinistra indipendente prima e dal PDS poi.
Ottanta anni, dico…ottanta. Non cinquantadue…o sessanta.
Ottanta.
Vecchio e politico. Ma come? Ma non volevate un superpartes. Uno non politico? Uno giovane, magari sotto i cinquanta anche se non si può perchè da qualche parte pare ci sia scritto che l’età è un requisito.
Tipo sulla Costituzione.
Incoerenti e impreparati.
Del resto da chi candida un ottantasettenne, Dario Fo, non è che ti puoi aspettare chissàcosa.
Non riesco mai a capirli questi del movimento.
Ma come? Uno ha ottantaseianni, quasi ottantasette, lo chiamano Morfeo e gli dicono di andare in pensione a godersi i nipoti.
Se invece loro indicano Dario Fo, allora siamo davanti ad una candidatura di alto profilo.
Mah.
Era questo il post che avevo in testa ieri pomeriggio.
Poi tornando a casa ho ascoltato le parole del Vate.
Il Vate dice, ammiccando, che se il PD votasse la Gabanelli allora poi si potrebbe pensare che in fondo, una cazzo di fiducia, loro la potrebbero mettere.
Allora ho pensato per un istante: stai a vedere che il Vate ha capito.
E mi sono rallegrato. Ho pensato che tanti amici che hanno votato m5s sarebbero stati al mio fianco per cambiare le regole di questo paese.
Ho pensato: dai! Allora vedi che sulle idee condivise la sponda la troviamo.
Poi sono tornato a casa. E leggo che il Vate dice: “Si voti il nostro candidato, ma questo non è un segnale di apertura al PD.”

Allora mi chiedo che cazzo di differente ci sia tra un partito della nomenklatura tanto odiata e un uomo di sessantacinque anni che sta giocando con la politica e ne fa una questione di tattica, pura e semplice, che manco la Dc e il pentapartito.

Ne fa una questione di poltrone, nè più nè meno.

Un ricatto se la vogliamo dire in termini più diretti.

Chiarisco per tutti i lettori.
La Gabanelli la stimo come donna e come giornalista.
Ma ritengo che serva una persona diversa: non basta la faccia nuova e capace.
Qui servono esperienza e palle d’acciaio.
La Gabanelli le palle le ha. E’ l’esperienza che manca.
Il momento delicato in cui versiamo va affrontato da chi sa muoversi in un certo ambito.
Non ho preclusioni verso nessuno ma desidero solo che garantisca me e tutti quelli che non la pensano come me.
Putroppo, dato che la politica l’è ‘na roba spurca verrà eletto un bell’uomo polveroso, in giacca e cravatta spigata, proveniente dal millenovecento e figlio di un compromesso.
E anche questa volta, avremmo perso un’occasione.
A meno che non venga eletto Rodotà e allora potremo dire di aver svoltato.
Spero che il PD lo capisca. Ha ancora un giorno per capirlo. Spero sia sufficiente.
Veramente.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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