Lo zibaldone della domenica vers. 2.0 reloaded – ovvero pensieri in libertà nella prima domenica di febbraio
Risarcimenti
Standing ovation nella sede della Fiera di Via Gattamelata. Un esercito di adoranti incapaci lo blandiva con applausi e bravo di approvazione.
“Le famiglie saranno rimborsate sul conto corrente o in contanti attraverso gli sportelli delle Poste.”
Daniela Garnero in Santanchè lo esalta: “…un’idea che va oltre possibile immaginazione.”
Pazzesco. E’ esattamente quello che sto pensando io. Solo che questa non è un’idea. E’ una puttanata. L’ennesima di una lunga serie.
Il miracolo da cento punti
Nel pomeriggio intanto si completavano due miracoli sportivi.
Il primo lo compiva la piccola Italia del rugby che, a Roma, faceva incazzare ancora una volta i francesi vice-campioni del Mondo. Come se, nel calcio, il Lussemburgo prendesse a schiaffi l’Olanda.
E’ la terza volta che accade ed è sempre un piacere.
A Torino invece, la piccolissima Italia (maschile) del tennis è riuscita ad eliminare la Croazia e a qualificarsi per i quarti di finale.
La qualificazione ai quarti, ottenuta per 3-2 grazie alla vittoria di Fognini, è un evento che non si verificava dal 1998.
Come diceva Lello Arena a Massimo Troisi in Ricomincio da tre: “No…no…ci sta: ‘O MIRACOLO MIRACOLO. E o miracolo sulamente…”.
Il mio amico Manuel
Il Superbowl non è uno di quegli eventi che mi ha mai solleticato più di tanto, ma questa volta avevo un buon motivo per seguirlo, o quantomeno per sapere cosa stava succedendo al di là dell’Oceano.
So già che molti non capiranno, altri penseranno ad una follia, altri penseranno all’impatto economico.
Io invece penso che gesti come questi rendano le persone speciali, ancora più di quanto non siano.
Quel pizzico di lucida follia che trascende dal tifo e dal risultato (purtroppo i 49ers hanno perso) mi fa credere che nella straordinarietà ci sia sempre qualcosa da raccontare e da vivere.
Domani lo scopriremo.
Intanto, per me, il vincitore di questo quarantasettesimo Superbowl è lui, Manuello il venetasso della steppa.