Lorenzoneglistadi

Io ho una amica napoletana che sostiene che Giorgia (la cantante, ndr) sia una sfigata.
Faccio questa premessa perchè ieri il mio ciclista mi ha detto che devo cambiare gli pneumatici della bicicletta e me li deve ordinare, chè lui non li ha.
Poi mi dice con noncuranza, distrattamente, guardando dall’altra parte:“Quarantanoveeuroenovanta l’uno”.
Io a ottantacinque ho comprato lo pneumatico invernale per la mia automobile. Ok? No, dico. Per capirsi.
Dicevo, io ho questa amica che sostiene la tesi Giorgia=sfigata. Io invece da lunedì sera ho fatto partire una crociata e adesso sono inquieto.
Non per Giorgia. E nemmeno per gli pneumatici. Per Jovanotti.

Lunedì sera stavo male. Mal di stomaco, mal di testa, forse febbre e raiuno dava pure Lorenzoneglistadi.
Cioè, non bastava la cena a tè bollente e biscotti secchi. C’era pure Lorenzoneglistadi.

Allora visto che su facebook era partita la beatificazione del sempre sorridente eterno ragazzo (che quando ero piccolo io, l’eterno ragazzo era Gianni Morandi, non so se mi spiego), ho preferito evitare raiuno.
Ieri poi, non ne parliamo nemmeno. Era il dayafter dell’evento del secolo.
Al bar: hai visto Lorenzoneglistadi? Che bello! Che bravo! Che simpatico! Che energia!
Pure in ufficio: hai visto Lorenzoneglistadi? Che bello! Che bravo! Che simpatico! Che energia!

Sul che bello, non discuto.
Sul che simpatico e sul che bravo, potrei dire la mia.

Sull’energia anzi, dell’energia, me ne fotto.
Se voglio energia, mi compro una batteria, inteso come pila.

E poi giornali, giornalisti, musicologi, esperti, massaie, carpentieri, robivecchi, macellai, pizzicagnoli: tutti a dire hai visto Lorenzoneglistadi? Che bello! Che bravo! Che simpatico! Che energia!
Allora, e solo dopo questa sollevazione jovanottiana, ho iniziato a pensare a questo post.
Che lo so, che non ve ne frega, però a me Lorenzo, sia allo stadio, sia fuori, sia in tv, sia al bar o al ristorante, non mi piace.

Non mi piace perchè lo trovo falso. Lo trovo ridicolo. Artefatto. Buonista. Sorridente e stonato.
Ma che cazzo ti ridi? Sempre, poi.
C’è un governo ridicolo al comando del paese. Ci sono le tasse, ci sono i femminicidi, ci sono famiglie che non arrivano alla fine del mese. C’è la guerra in Siria.

E tu che fino ad un secondo prima mi parli di cancellare il debito, un secondo dopo mi canti Sono un ragazzo fortunato.
Grazie, ma lo sospettavo da tempo.

Retorico come il discorso conclusivo di Stallone in Rocky IV.
Filo-americano prima, quando cantava Gimme Five e la sua moto era tutta dipinta a stars and stripes, pacifista impegnato a redarguire i potenti di mezzo mondo adesso, mentre ci spiega quanto è profumato l’odore del pane, che l’amore muove tuttecose, che è bello tenersi per mano e fare girogirotondo nella nostra casa in campagna con gli uccellini, le anatre, le oche, i delfini, i conigli, le api, i papaveri e le foche.
Buonista come i suoi amichetti Fazio e Gramellini rappresenta quello che io non sopporto degli italiani: la capacità di sapersi vendere al miglior offerente, con camaleontica semplicità.
Prima sono uno, perché vi piaccio così. Ora sono un altro, perchè adesso vi piace cosà.
E non è colpa mia se stamattina su Il Fatto quotidiano, Domenico Naso dice: “Lorenzo Jovanotti è indiscutibilmente il miglior cantante che il panorama musicale italiano attuale possa offrire”.

Ecco, magari non esagererei. Io me li ricordo gli esordi da imbecille (e ditemi che non era imbecille uno vestito così, vedi foto) quando “cantava”:


Vai così, è una figata perché una storia così non c’è mai stata
che ci ammazziamo, ci divertiamo, facciamo i scemi

e qualche volta pensiamo.

Non è colpa mia se i tempi cambiano e fottutamente i personaggi che c’erano prima erano meglio di quelli che ci sono adesso.
McEnroe era meglio di Nadal e Djokovic, solo perchè ero ragazzino io?
O perchè uno faceva le voleè con una racchetta di legno e con una classe infinita mentre questi hanno delle racchette super tecnologiche e le usano come clave che nemmeno l’uomo di Neanderthal?
Non è colpa mia se il calcio era più bello e divertente negli anni Ottanta, anche se adesso sappiamo pure quante volte i giocatori vanno al cesso?
E non è nemmeno colpa mia se non ci sono più attori e registi in grado di scrivere epiche pagine di cinema.
Non è nemmeno colpa di Lorenzoneglistadi.
Sia chiaro.

Solo che da un po’ di tempo sono finito nella fase nostalgia canaglia.
E allora mal sopporto certe esagerazioni del presente.

Per cui vi prego, non mi fate la prosopopea di Jovanotti.
Non me la merito. E secondo me non se la merita nessuno, in generale.

Eravamo ragazzini e lo prendevamo in giro tutti.
Era quello con i pantaloni a cavallo basso che saltava e ballava come un cretino sul palco, cantava in playback e rideva ad ogni piè sospinto.
Quello sponsorizzato da Cecchetto: no, dico…Claudio Cecchetto!

Quello che a Sanremo (non Woodstock) era caduto rovinosamente tra i fiori e alzandosi aveva raccolto un mazzo esibendolo a mo’ di trofeo (ridendo, as usual, come un cretino).
Poi passano vent’anni e te lo ritrovi nella veste di maitre a penser con le fcarpe piene di faffi, eletto come miglior cantante italiano del momento.

Caro Lorenzo, tu puoi continuare a ridere mentre rilasci interviste nelle quali incensi Renzi e nonostante tutto ti sta simpatico anche Berlusconi, ami il pane fresco ma in fondo anche quello secco per la bruschetta non è male, le libellule sono insetti meravigliosi ma il ragno ci avrà pure il suo diritto al cibo e Malcolm X, Madre Teresa e Che Guevara stanno insieme nella stessa chiesa, stretti stretti insieme a Papa Bergoglio, chè hai visto mai che i cattolici si offendono.
Il perfetto equilibrio italico. La ricetta dell’un po’ di qua e un po’ di là.

Ma se gli pneumatici costano quarantanoveeuroenovanta l’uno e il mercato estivo del Toro si è concluso con l’acquisto di uno su cui Jovanotti ci potrebbe scrivere una canzone, mi mancano le voleé ben fatte e sto per rimanere orfano dell’ultimo dei tennisti (quelli con la T maiuscola, che tradotto per i miscredenti è Roger Federer, ndr), posso almeno pensare che questa settimana sia iniziata di merda?
Una volta c’erano i miei nonni, gli pneumatici costavano di meno e Jovanotti era solo un cretino che zompava qua è là su un palco.

Ridendo. Stonando.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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