Maya on my mind…

La fine.
E’ il 30 dicembre. Devo fare un po’ di spesa. Il frigo reclama, la dispensa necessita di qualche rifornimento.
Ho bisogno di comperare anche del pesce e vorrei andare a Le Gru, dove oltre ad un ottimo banco del pesce c’è un ottimo banco di formaggi.
La ragione mi dice che oggi, 30 dicembre, sono liberi, allo stato brado, i peones del cenone di Capodanno.
Uomini, donne, ragazzi e ragazze, anziani: tutti pronti a lottare per un cotechino e una manciata di lenticchie, conservatori dell’insalata russa e del vitello tonnato o rivoluzionari del canapè, ucciderebbero per un vol-au-vent e farebbero altrettanto per l’ultimo astice in bellavista con tanto di gelatina.

Insomma, un po’ di raziocinio mi è rimasto e quindi propendo per il Carrefour di corso Bramante.
I peones ci sono anche qui, ma in misura nettamente inferiore.

La Milf*
Pescheria. Non c’è grande folla. Sono il prossimo. Stanno servendo una donna, più sui quarantacinque che sui quaranta, non italiana (probabilmente ispanica).
Sta parlando al cellulare.
“Ah, non me ne parlare. In America si mangia da schifo.”
C’è un problema. E’ il suo turno ma lei continua a parlare al telefono e contemporaneamente si fa servire dalla commessa.
-rivolgendosi alla commessa – “Mi dia due polipi. (al suo interlocutore telefonico) Sì, poi guarda, New York a Natale è un tale casino…sì, signorina, scusi…no, non mi dia i polipi (che peraltro erano già stati pesati e imbustati). Mi dia due branzini. Poi, il volo, un disastro. Turbolenza tutto il tempo…aspetti, aspetti…non mi dia mica quelli di allevamento. Mi dia quelli pescati.”
La commessa in tutto questo lasso di tempo smadonna, scaglia i polipi contro la vetrina del banco, getta via i due branzini allevati e borbotta in continuazione.
Alla fine, la milf compera due branzini pescati, gamberoni e qualche ostrica.
Se ne va parlando al telefono.

Il segno di Zarro.
“Eddioffa**! Prendi ‘sto cazzo di Jack Daniel’s! Minchia! Per due euro in più a testa. Al massimo comperiamo meno patatine”.
“Minchia, Anto…che cazzo ci mangiamo? La zuppa di whisky?”
La ragazzina sconsolata, calcolatrice alla mano, guarda il carrello quasi vuoto.
Patatine, tonno, maionese, birra (molta), un salame e molto pane.
Giri l’angolo di una corsia e sono lì in quattro, in sei (anche otto) a riempire il carrello del supermercato: anche uno sprovveduto capirebbe che non hanno mai fatto una spesa.
“Dai, prendiamo il pollo al saccoccio con le patate al forno!”.
“No, ou…le lenticchie che mia madre dice che al cenone si mangiano.”.
“Quante ne prendiamo?”.
“Boh, siamo sei…due chili?”.
“Prendiamone due chili…”.

Raccolgo dal carrello le ultime cose mentre la gente diventa folla.
L’assalto diventa guerra.
E la guerra per un pugno di lenticchie è troppo triste.
Meglio disertare.

*MILF è un acronimo tratto dal linguaggio gergale anglo-americano che indica l’espressione: Mother I’d Like to Fuck (“Madre che mi piacerebbe fottere”), riguarda generalmente donne mature di età avanzata ma che conservano un corpo ancora appetibile, in gran forma.

**Dio fa. Abbreviazione piemontese di Dio faus. Traducibile letteralmente in Dio falso. Viene usata in maniera gergale. Da molti non è considerata una bestemmia. Viene spesso usata come intercalare.

 

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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