Sotto le stelle del web

Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso.
Fernando Pessoa
 

E’ il giorno della presentazione degli eletti del M5s. Mi sono ripromesso di guardare le loro facce e ascoltare le loro parole. Ero già finito su youtube per vedere le presentazioni delle candidature ed ero già finito per i mari tempestosi del blog in tempi non sospetti. Correva il 2005. Post di Grillo sul calcio.

A partire da oggi, il post della domenica sarà dedicato all’ “Odio”.

Questo era il titolo di quel post delirante in cui Grillo odiava il calcio.

Diffido sempre da chi odia qualcuno o qualcosa.

Il livore molto spesso è veicolo di informazioni in questo paese, ma lo lascio volentieri a chi di rancore si nutre perchè io proprio non ce la faccio.

Mille volte l’avrò sentita e ripetuta, quella frase meravigliosa di Nanni Moretti che in Palombella rossa, diceva: “Chi parla male pensa male e vive male, bisogna trovare le parole giuste. Le parole sono importanti”.

Mille volte e non basta ancora e non basterà mai.

Questo post parte dalle parole, da alcune parole e dalla comunicazione che ruota attorno al M5s.

Non sono un sociologo, nè ho studiato scienze della comunicazione: Marshall McLuhan lo conosco solo per una scena del film Annie Hall di Woody Allen e tanto mi basta.

Le parole

Refreshamo questo paese. Facciamo un bell’effecinque.

Dj di Radioweb La cosa. 4 marzo 2013

Che non sarei mai stato sulla lunghezza d’onda del popolo dei grillini, lo dovevo capire dalle parole.

Quella frase, Refreshamo l’Italia, suona antipatica e ha, al suo interno, il suo essere differente e volutamente distante da chi non ha conoscenze informatiche nè linguistiche.

Perchè fare un refresh e non un aggiornamento? Perchè non dire, aggiorniamo l’Italia, rinnoviamo l’Italia?

Perchè suona come un vecchio slogan, troppo vicino alle parole della vecchia politica. Ecco perchè.

La rivoluzione parte dal web cioè da un mondo relativamente nuovo a cui non è la maggioranza ad avere accesso, ma solo una parte selezionata di essa.

Il linguaggio grillino usa termini informatici, lingua inglese e una destrutturazione dello stesso, che impoverisce i temi, colpisce i nemici al di sotto della cintura e inquina in maniera definitiva il rapporto cittadino-politica.

Chi conosce il significato di questi termini? Pochi, e questo è fondamentale.

Quindi, mentre gli adepti portano avanti un nuovo linguaggio su una piattaforma “nuova” (e non alla portata di tutti) dall’altra parte il capo politico, garante del movimento, ne utilizza uno molto più diretto, basso e a volte volgare.

Vaffanculo è la sintesi di un malessere.

Per mandare tutto a quel paese, per mandare tutti a quel paese, per dare un senso di rottura, quale parola è più liberatoria di un vaffanculo?

Cambia tutto

I meetup al posto delle polverose riunioni di partito. La web radio che trasmette solo musica creative commons o copy left (scevra dal giogo della SIAE, cito il dj di cui sopra), il blog come strumento di informazione e manifesto del movimento.

Parole. Una quantità enorme di parole.

I giornali e la tv sono messi al bando: nessun candidato e nessun eletto rilascia dichiarazioni che non siano state decise dalla comunità.

Ecco che la comunicazione cambia. Si è solo sostituito il canale, ma la tendenza è la stessa.

La domanda è: ma Grillo è diverso da Silvietto? Rifugge il confronto. Irride gli avversari. Uno usa il web. L’altro la tv.

E’ inutile cercare una discussione sui contenuti, non perché non esistano contenuti nel M5s.

Non c’è coesione se non attorno a un messaggio, vuoto, veicolato dal mezzo Grillo e tutto ciò non è molto diverso da Berlusconi.

Ciò che è nuovo è la tecnica comunicativa ed è questo, credo, il tema centrale.

Molto più efficace di quella di Berlusconi, anni luce avanti a quella del PD.

Le scelte di Casaleggio si sono rivelate, fin qui, di grande successo. La creazione di un mito (un futuro egualitario di iperdemocrazia), una struttura virtuale onnipotente (ma facilmente controllabile, come Casaleggio ha spiegato in vari articoli e messo in atto, in piccolo, con i suoi siti), la nascita dell’eroe, comico e serio al tempo stesso.L’ala verde e fantascientifica. Come dice un amico, roba di scie chimiche e complottoni*

Se Grillo è il capopopolo, Casaleggio è l’ideologo.

Dietro le quinte del movimento c’è lui: un inquietante sognatore (il web è pieno di discorsi cervellotici e fantascientifici che Asimov, Orwell e Bradbury a questo gli fanno un baffo) che immagina il mondo diviso in due blocchi entro il 2018. Democrazia diretta e libero accesso a internet a Ovest e dittatura orwelliana e accesso limitato a internet a Est (Cina, Russia e Medio Oriente).

Nel 2020 ci sarà la terza guerra mondiale che durerà 20 anni con la distruzione di alcuni simboli dell’Occidente. Nel 2040 vincerà la democrazia della Rete. Sette anni dopo ognuno avrà la propria identità in un network sociale e mondiale creato da Google, Earthlink. Fino poi a giungere al 2054 quando ci sarà la prima elezione mondiale in Rete per un governo chiamato Gaia che abolirà le società segrete e con partiti politici, ideologie e religioni che spariranno.

So che molti di quelli che hanno messo una croce su M5s lo hanno fatto per cambiare e non certo per le teorie visionarie dell’imprenditore milanese.

Ma l’ala verde e fantascientifica, scie chimiche e complottoni è ben presente all’interno del M5s.

Come in Fahreneit 451 si volevano bruciare libri e biblioteche, qui si cerca di abbattere la struttura mediatica e si sogna un mondo utopico fatto di decrescita felice, permacultura, freeganismo, di chip inseriti nel corpo umano (ma che davvero??).

Vi giuro, ho molto rispetto per chiunque, ma l’estremismo mi fa paura.

Autoproduzione, autosufficienza, risparmio energetico, consumo consapevole, progettazione e gestione di paesaggi in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia; recupero degli scarti, soprattutto di cibo in scadenza dai supermercati, i quali lo butterebbero senza averlo venduto.

Tutto assolutamente vero. Tutto tremendamente estremo e visionario.

Ma alla fine, questi, chi sono?

Arrivano dalle formazioni politiche più disparate e hanno trovato il loro alveo naturale. Un po’ di delusi del PD (quelli che gliela vogliono far pagare al loro partito…quelli che si tagliano le palle per far dispetto alla moglie), un po’ di vecchi comunisti (rifondaroli senza pietas, ex democrazia proletaria, quelli che si chiamano ancora compagni) che Prodi era troppo di centro e bisognava fargliela pagare. A chi a Prodi o al paese? Irresponsabili che si possono permettere (ancora!??) nel 2013 il voto di protesta.

Quelli che meglio stare all’opposizione (senza responsabilità) che scendere a compromessi con il Prodi di turno: eccerto, a sporcarsi le mani si fa fatica. Non solo vivrete all’opposizione, ma ci morirete e questo è inevitabile e fisiologico.

Poi ci sono quelli che arrivano da Di Pietro. Urlava anche lui e fin quando era onesto andava bene. Poi si è scoperto delinquente e allora siamo ancora in tempo ad ascoltare qualcuno che urla di più, magari in italiano.

Per carità, Di Pietro poteva rimanere in tribunale vent’anni fa. Sarebbe stato un bene per molti…

Poi ci sono i Verdi. Ve li ricordate? Ecco, sono usciti dalla porta e sotto mentite spoglie sono rientrati dalla finestra: bastava ascoltare la presentazione degli eletti.

Tutti si sono occupati di ambiente. Biciclette ovunque, pale eoliche come se piovesse, pannelli solari and so on.

Non mi cacate il cazzo: anche io sono d’accordo con il risparmio energetico, vado in bici e ho una auto a gpl. Ma non voto M5s. Ok?

Poi ci sono quelli che non votavano. A quelli chiedo. Ma voi dove cazzo eravate negli ultimi vent’anni? Adesso vi svegliate e guarda un po’, l’Italia è un disastro!

E poi ci sono gli amichetti dell’ultim’ora. Casapound e Forza nuova. Quelli che in fondo in fondo il fascismo ha fatto cose buone e ci ha lasciato un’eredità importante.

Tra queste la cinghiamattanza.

Conclusioni

Non siamo uguali agli altri e uno vale uno: niente leader, consultazione diretta su ogni questione, nessuna identificazione destra/sinistra, capacità professionali opposte a professionismo della politica.
Basteranno i volenterosi catapultati a Roma da un oceano di voti a cambiare il volto di questo paese?
Oppure scopriremo che saranno uguali agli altri e magari saranno pure peggio. Al momento sembrano dilettanti allo sbaraglio. Solo che quelli alla Corrida li fischiavano e ci facevamo una bella risata grassa. Qua da ridere non c’è molto. Anzi prima mettiamo ai voti. Se decidiamo che si può ridere, ok. Altrimenti, no.

Oh, sia chiaro: uno vale uno.

*Il copyright è di un caro amico, FR. Grazie, anche se me ne sono appropriato in maniera indebita.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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