Storie di melanzane felici al Borgo del Fumo

 

Mattina tiepida di un novembre poco novembrino.

La vicina di casa urla alla figlia mentre l’inutile cagnolino del terzo piano abbaiando, le risponde.
Il profumo di melanzane alla parmigiana si spande per tutto il cortile.

Intanto io sono qui. La casa sottosopra. Il letto sfatto e un milione di pensieri grigi che mi frullano per la testa.

La vicina continua ad urlare. Sua figlia risponde.
L’ubriaco folle del cortile dirimpetto tra una bestemmia e l’altra, fa altrettanto.
L’aria è fresca. Il balcone è aperto.
Il profumo delle melanzane è ormai dentro casa.

Alcune donne, dietro fatiscenti tende di nylon, stendono panni freschi di bucato.
Il bambino del terzo piano, forse attirato dal profumo eccezionale delle melanzane, gioca sul balcone.

Scendo per strada. La spesa mi attende. Il mercato non è affollatissimo e decido di approfittarne.
Vedo le melanzane, lì sul banco. Il loro colore inconfondibile.
Un attimo e sono di nuovo a casa.
Loro dopo aver rilasciato l’acqua, sono già in padella.
Un attimo dopo nel forno, in teglia.

Apro di nuovo le finestre.
Il profumo di melanzane, felici, si spande per tutto il cortile.

Foto de Il Bradipo errante, Torino, Quartiere Vanchiglia

 

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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1 Risposta

  1. ff ha detto:

    uhm… ed i tuoi calzini gemelli separati nella culla hanno partecipato al tripudio vegetale??