Tag: Francesco

Tavoliere

Sono nel periodo pessimista, statemi alla larga. Il problema è serio. Il problema essenzialmente è dovuto a scarsa fiducia in me stesso e negli altri. Sono così pessimista che Leopardi, Pascoli e Goya, per dire, mi fanno un baffo. Le parole degli altri, le vivo con strano fastidio, oramai credo a pochissime cose. Ho sempre creduto alle persone perché ho sempre pensato che in fondo le persone non sono malvagie, incapaci o delinquenti, e che di base uno malvagio, incapace o delinquente non...

La passeggiata

Sai cosa ti dico, Francesco? Tutti i weekend dovrebbero essere così. Felici. Lo so, lo so…non può esserci sempre il sole e ogni tanto anche tu avrai il diritto di avere la luna storta. Però ieri è stato bello. Sai quanto sono fiero di andare in giro con te, di raccontarti le cose, di farti vedere il mondo? Spesso sei tu che me lo fai scoprire con il tuo stupore per le cose più piccole, compresi quegli scoiattolini che incontriamo al...

La mustra* – Riflessione sul tempo che passa (e purtroppo non torna)

Per qualche vicissitudine di troppo, negli ultimi due mesi avrò portato al polso il mio orologio massimo tre o quattro giorni. Per uno come me abituato sin da piccolo a sapere sempre che ora era, direi che si tratta di una rivoluzione copernicana. Eppure è così. Forse perché sono circondato da apparecchi che restituiscono ore, minuti e secondi con la puntualità di un goal di Cristiano Ronaldo è così, il mio Breil regalo di diploma di mamma e papà, è diventato superfluo....

Pork and roll

Deve essere il cambio di stagione. Siamo passati dal caldo al freddo in un amen, signora mia. Eh, e adesso non si sa più come vestirsi. Sì, cazzo. Infatti, sono molto stanco, ho un principio di raffreddore e faccio sogni in continuazione. In un paio di questi c’è Peppa Pig. Ma io dico, ma di tutte le maiale che uno può sognare, proprio questa mi doveva capitare? Un po’ come nei film americani dove la vicina di casa del protagonista è...

Cronache da Atlantide – ragù e dintorni

  …Un cappello pieno di ricordi la faccia di uno che ha capito e un principio di tristezza in fondo all’anima… Francesco De Gregori, Atlantide   Ho bisogno di fermarmi a riflettere perchè, forse, mi sono perso qualcosa. Forse le parole stanno mutando il loro significato, e io non lo conosco. Forse per evitare le delusioni bisogna munirsi di un’attrezzatura antiurto: gomma ovunque, manco fossi un airbag umano pronto ad ammortizzare il colpo. Sono deluso, ma non abbattuto, sia chiaro....

Temporali estivi notturni, manuali di istruzioni per l’uso e bucati stesi sotto la luna piena

Ci sono momenti in cui avrei bisogno di un bel temporale estivo, impetuoso, rinfrescante, possibilmente notturno. Uno di quelli che ti rimbocchi il lenzuolo, un lenzuolo leggero di fine estate, mentre i lampi illuminano a giorno la stanza, il rumore della pioggia batte sulle tegole del tetto e i tuoni rompono lo scroscio dell’acqua nel silenzio della notte. L’aria che si rinfresca subito. Magari basterebbe anche solo un piccolo rovescio che cambiasse d’un tratto, cieli e prospettive e che insieme ad una...

Infinite F.

C’è la tua agenda che mi guarda.Anzi, c’è la tua nuova agenda che mi guarda. Quella del vecchio anno, quella blu, è riposta gelosamente nel cassetto dei ricordi che sfoglieremo avidamente tra qualche anno.Su quella blu, io ho scritto per un bel po’. Un anno circa. Scrivevo di te, ancora nel pancione, scrivevo di quello che non vedevo.Scrivevo di quello che (ti, ci) accadeva fuori. Poi sei venuto al mondo. E io per un po’ ho continuato a scrivere.Scrivevo di come...

La patria è dove si vive felici*

[…]Sogno il mio paese infine dignitoso e un fiume con i pesci vivi a un’ora dalla casa di non sognare la Nuovissima Zelanda**[…] Lucio Battisti Sto rivedendo le mie idee. Non i miei ideali, sia chiaro. Quelli stanno belli incasinati in un mondo parallelo dove ci sono pace e democrazia, una spruzzata di sano realismo e un bel welfare di quelli con i controcoglioni. Peccato che i sogni muoiano all’alba e pertanto se avete sognato (come il sottoscritto) almeno una...

A spasso con Braian

Premessa. Ho molti amici calabresi. E conosco la Calabria. Ho rispetto di loro e della loro terra. “Sfortunatamente” quanto andrò a raccontare, in maniera ironica e benevola, accade in una stanza di ospedale e i protagonisti sono tutti calabresi. Sarebbero potuti essere pugliesi o siciliani. Ma sono calabresi. E mi ricorderò sempre di loro e dell’avvenimento che mi ha travolto emotivamente in questa torrida estate torinese. Avvertenza per il lettore: il livello di aspirazione, inteso a livello di pronuncia delle...