The Yamazaki affair

Devi rischiare la notte, il vino e la malinconia,
la solitudine e le valigie di un amore che vola via.

“Che gioco stronzo.” dice Johnny sorseggiando il suo single malt giapponese.
Cristiano ha appena trafitto Pinto, guardaredes dei blaugrana, con un perentorio stacco di testa.
Johnny l’aveva predetto: “Se vanno ai supplementari vince il Madrid.”
Capacità premonitrici a parte, Johnny inquadra la filosofia del pallone, in quella più ampia della vita: “Nella vita, fortunatamente, non vince sempre il più forte. Il più ricco o il più bello. O il migliore.”
Annuisco e prosaicamente mi limito a definire questa, maledetta e catenacciara, l’unica modalità per uscire, vivi e vincenti, dal dedalo di passaggi catalano.
Scientificamente non posso fare a meno di notare che gli sport a bassa percentuale realizzativa non decretano necessariamente il migliore: lo dico mentre assisto alla lezione di tattica del condottiero portoghese.
Chi osserva non si stropiccia gli occhi per la bellezza, ma per l’efficacia della lezione stessa. E ancora una volta, dopo di lui, il diluvio.
Già, a volte piove.
E invece adesso non piove affatto, le piante fioriscono nonostante il fresco di questi giorni, e le mie mucose accusano i consueti sbandamenti primaverili.

Ma se soltanto per un attimo potessi averti accanto
forse non ti direi niente ma ti guarderei soltanto

Non piove mentre attraverso la notte e gli ultimi bagliori di un noir mi rendono orfano.
Il Panier come Vanchiglia, i sentimenti a briglia sciolta, le inquietudini oramai a braccetto con la paura.
La paura che accompagna i colpi.
Gli errori non forzati.
Le inadeguatezze.
Le insicurezze.

I giovani amanti si lasciano e il jazz distrugge, svuota, accompagna, brucia.
La notte passa drammaticamente insonne.
La sveglia deflagra nel silenzio del mattino e non servono il caffè, la musica ad alto volume e una doccia ghiacciata, per scuotermi e uscire da questo empasse.
Provo a riderci su, ma mi prendo, sempre e troppo, maledettamente sul serio.
Inquieto, mi butto nel gioco ma non riesco a venirne a capo.
A volte piove.
Non ora.
Ora diluvia.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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