This is Anfield
Liverpool, nordovest dell’Inghilterra.
Incastonato tra le case di una città portuale ed operaia, si staglia il mito di Anfield.
Qui la gente, come in molti altri posti nel mondo, vive per il calcio.
Si sente nell’aria, si percepisce dagli sguardi, si capisce dalle parole.
I Reds entrano in campo. Eccoli uscire dal mitico tunnel spinti da quel grido di gioia: un misto tra speranza, fedeltà e paura.Prima del tunnel la targa voluta da Bill Shankly, This is Anfield: “Serve a ricordare ai nostri ragazzi per chi giocano e ai nostri avversari contro chi giocano.”
Boato del pubblico.
Manca poco all’inizio del match.
I protagonisti sono lì a due passi dalla gente che si sporge per toccarli.
E quando parte You’ll never walk alone, la pelle d’oca è inevitabile. L’urlo di Anfield si alza al cielo.
Le lacrime di molti sono il segno di un amore smisurato.
La Kop è lì. Presente con il suo tuttoesaurito perenne.
Il calcio è anche questo. Un urlo, un canto continuo, un amore indissolubile.
E brividi.
Foto de Il Bradipo errante, Liverpool, Anfield