Treseriedaventi

Il muscolo si contrae.
Il pantalone della tuta è attillato e la canottiera è smanicata oltre ogni limite.
Il peso si solleva. Le braccia si allungano.
La sofferenza raggiunge il livello. Anzi va oltre.

Intanto sul tapis roulant, la ragazza corre sudando, mentre il responsabile tecnico si aggira per la sala.
Io viaggio a due cavalli e lentamente riprendo il tono muscolare.

Sommessi urlettini degni di una Sharapova al maschile si levano dalla zona del sollevamento pesi.
Io sulla cyclette, venti minuti ad andatura domenicale.
Io racchiuso in una scheda che parla di obiettivi da raggiungere, dieci righe di esercizi rigorosamente in tre-serie-da-venti.
Un muscoloso ragazzo si aggira per la palestra con un’agenda.
I suoi obiettivi racchiusi in 365 pagine.
I miei in dieci righe.
Il mio un pitstop forzato, il suo un lavoro.

E quando entra lo Scolpito, il mondo rallenta.
La sua tuta taglia L su un corpo XL.
La schiena a due piazze, i gesti lenti, mentre lo sguardo punta l’orizzonte e la musica di uno scalcinato impianto butta a palla, musica techno che neanche in discoteca.

Io e l’andatura domenicale.
Loro, i loro muscoli, i loro amminoacidi, le loro proteine a due passi da me.
Non sono a mio agio.
I miei “muscoli” lo sanno, mentre il ragazzo muscoloso annota sulla giornata odierna i progressi fatti.
Dieci righe. 365 pagine.

No way.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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