Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 4ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano.

Jozi, 15 giugno 2010
Al quindicesimo piano del Parktonian Hotel sembra di stare in altissima montagna. Le gelide raffiche di vento di ieri notte hanno portato il temuto freddo. E così oggi i tiepidi raggi del sole sono solo un ricordo. Sei gradi e vento ghiacciato ai 1753 metri di Jo’burg.
Soffia la Bora. In tutti i sensi. Eh sì, perché al termine di una giornata pesante, uscendo dall’IBC incontro un personaggio che è la quintessenza del calcio. Potresti passare ore a sentirlo parlare di calcio, di tattiche, di uomini e di partite.
Chissà quante storie potrebbe raccontare Velibor Milutinovic, per tutti Bora, l’allenatore che è stato capace di partecipare ai Mondiali per 5 volte con 5 squadre diverse: Messico, Usa, Cina, Costa Rica e Nigeria e di trascinarne 4 su 5 al secondo turno. Un numero imprecisato di lingue conosciute (si dice otto), soprannominato il Mago, lo Zingaro, l’Allenatore giramondo: di sicuro ha insegnato calcio in mezzo mondo. Di sicuro ha accettato sfide che altri non avrebbero nemmeno preso in considerazione.
Lo riconosco subito, con quel sorriso e quella faccia simpatica…e così lo saluto. “Buonasera, Sig. Milutinovic”. Senza fare una piega mi dice: “Sei italiano? La vostra squadra non la riconosco più. Non ha qualità”.
Allora mentre usciamo dall’IBC parlando di calcio, si gira verso un nostro collega e gli chiede: “Tu sai quale è l’allenatore che si è seduto più volte in panchina in campo internazionale? Se non lo sai, chiedimelo…Bora risponde. Io. 300 e più partite (o giù di lì, ndr)”.
Allora io snocciolo le sue presenze ai Mondiali e la sua breve apparizione all’Udinese. “A Udine non mi hanno fatto lavorare.” Poi aggiunge e mi risponde: “Un po’ mi dispiace non partecipare ai Mondiali, ma quando vedo questi allenatori…(e la mano fa un gesto molto italiano, ndr). Solo la Germania mi è piaciuta però giocava contro l’Australia.”
Poi racconta che è anche l’ambasciatore per il Mondiale in Qatar nel 2022 e chiosa: “Senza sogni, non vale la pena vivere.”
Chiede a che ora gioca il Brasile stasera, saluta e se ne va proprio come il vento che porta l’inverno.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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1 Risposta

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