Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 6ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano.

Jozi, 22 giugno 2010

Cadono le stelle
allora è vero
e io non so se ci sarò
dove andrò
non lo so se lo merito o no
se correggerò gli effetti dei miei guasti nucleari
se troverò il coraggio ti telefono domani
e più sarò lontano e più sarò da te…

Samuele Bersani, Replay

Giornata primaverile qui a Jo’burg.
Cielo terso, temperatura mite.
Si esce dall’IBC a tarda sera, dopo una giornata piena di alti e bassi.
Gli alti si riferiscono alla sera precedente. Festa con i colleghi, risate, qualche birra che lava anche le insofferenze quotidiane.
Poi come una tappa alpina, ecco i primi colli. Da lì si scollina solo per brevi tratti, mentre le partite si susseguono e linee editoriali anglosassoni alquanto discutibili demoliscono l’autostima del povero statistico, legato mani e piedi da chi tende a conservare e non a costruire.
Francamente imbarazzante. Prima i francesi. Poi gli inglesi. In mezzo io.
Io con i miei numeri. Qualcuno sorriderà leggendo l’accostamento (RB è per te, ndr) ma sentirsi legato a qualcosa di tangibile, inevitabilmente ti regala sicurezza.

…E mi piace la chiarezza, la logica. Sì, un numero o è positivo o negativo… a me non piacciono le vie di mezzo.*

Nella ricorrenza di una statistica ripetuta sempre uguale come una litania, le mie sicurezze fuggono rapide verso altri lidi.

Ripercussioni e piccole vendette
Una pizza di plastica servita in un cartone bisunto. Una birra americana.
Consumo il pasto mentre i francesi vanno a casa.
Magari capiterà anche a noi, ma il mal comune in questo caso, paga.

Troisi: “…è già teneva iccorna…”
Arena: “Ma guarda che le corna le tieni pure tu…”.
Troisi: “Sì, va beh…che c’entra?? Però a me, le corna tue mi fanno cchiù ridere…”.**

Domenech non stringe la mano a Parreira adducendo motivazioni incomprensibili.
Raymond non si smentisce mai. Se può dire o fare una sciocchezza, state sicuri che la farà.
Il Sud Africa vince ma non basta: per la prima volta nella storia dei Mondiali, il paese ospitante non supera il primo turno di qualificazione.
Qui, per la gente del posto, tutto è finito. Tutto ritorna alla normalità.
Il van mi riporta in albergo, mentre vedo uomini che accendono fuochi lungo la strada per affrontare la fredda notte, alcune sirene risuonano in lontananza e almeno per questa notte, le vuvuzelas tacciono.


*Bianca, regia di Nanni Moretti (1984)
**Non stop, La Smorfia, Il cabaret (1977)

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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