Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 8ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano.

Jozi, 29-30 giugno e 1 luglio

It was me on that road
But you couldn’t see me
Too many lights out, but nowhere near here
What Else Is There?, Royksopp, dall’album The Understanding

Compartimenti stagniL’inverno è una primavera italiana. Una bella primavera stile anni Ottanta, nelle quali marzo era pazzerello, aprile dolce dormire e maggio era il mese delle rose.
Se questo è inverno lo voglio subappaltare alle latitudini torinesi.
Fresco secco, zero pioggia e soprattutto una felpa leggera indossata più per scrupolo che per necessità.
Il tutto mentre le giornate trascorrono sorseggiando Shiraz e qualche birra sudafricana all’interno di qualche centro commerciale delle safe areas.
Vetrine luccicanti, prezzi per turisti, ristoranti alla moda e larghi sorrisi.
Finzione allo stato puro, mentre nel resto di Joburg la realtà è ben diversa.
Molte persone a spasso senza un motivo apparente. Molta povertà.
E la vita delle safe areas prosegue come in uno spot televisivo.
Si vive a compartimenti stagni: si sale su un taxi, si scende, si entra in un centro commerciale, si esce, si prende un taxi e si torna a casa.

Prezzi
Come in ogni grande evento, i prezzi tendono a salire. I ristoratori però sono particolarmente onesti. Con 300 rand* state mangiando carne o pesce di grande qualità in un ottimo ristorante, sorseggiando vini locali (eccezionale scoperta!) a prezzi decisamente onesti.
Con 25 rand bevete una birra in bottiglia nei locali alla moda di Sandton. Un litro di benzina costa 8 rand e qualche centesimo. Un francobollo costa 5 rand.
Il quotidiano The Times costa 2 rand.
C’è poi il rovescio della medaglia. Con 300 rand si paga l’educazione scolastica annuale di un bambino alle scuole elementari.
*100 rand= circa 10 euro (per la precisione 9 euro e qualche centesimo)

Saudade
Mancano pochi giorni oramai. Sembrano un’infinità.
Mancano i piccoli momenti di piacere, quelli che fanno cambiare prospettiva a giornate sempre uguali.
Gli amici.
Una birra bevuta in Piazza Vittorio. Una passeggiata sotto i portici di via Po.
Un caffè alla Caffetteria. La spesa dalle amiche del Frutto.
Un abbraccio dato, prima di partire, a chi conta veramente.
Un bacio.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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