Insofferenze esistenziali della lattuga

Attraverso la città scheggiando sulla mia due ruote.
Cinque chilometri e la gioia di far pedalare anche i pensieri più complicati.
Non sento freddo avvolto come sono nella mia mise invernale.
L’aria mi sfiora mentre le piccole insofferenze quotidiane vengono abbandonate da pedalate continue e leggere.

Il sole scalda l’asfalto e le giornate si susseguono tra un rovescio in back e una demi volee d’altri tempi.
Restano i mille pensieri che sulla terra rossa attanagliano gambe, cervello e braccio.
Punti, chilometri e pensieri.

Marzo corre già, tra presunte giornate primaverili e piogge noiose che attraverso mentre il lungo rettilineo cancerogeno sfugge sotto le ruote della fida pieghevole.
Ma manca qualcosa. Una birra bevuta al bancone chiacchierando con un amico vero.
Le insofferenze esistenziali della lattuga adagiata in un triste panino mangiato davanti al monitor di un computer.

Un colpo imprevedibile spezza l’equilibrio.
In quel servizio strappato le inutili sofferenze di un compagno di viaggio mai conosciuto a sufficienza.
Un sorriso sul suo viso. Un dritto lungolinea allontana le insofferenze esistenziali della lattuga.
Una voleè.
Gioco. Partita. Incontro.

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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