L’impiegato, il centrocampista e le canzonette

Mercoledì, 28 febbraio 2007.
Non so quanti se la ricorderanno questa data. Non ci sono state battaglie celebri, nè sono morti personaggi politici influenti, nè tantomeno le cronache riportano commenti illuminati degli stessi riguardo chessoio, la difficile situazione internazionale o la crisi in medioriente.
Insomma è una giornata come tante. Ti alzi, ti fai la barba, ti vesti, al bar un caffè ed uno sguardo al quotidiano ed eccoti lì pronto alla scrivania del tuo ufficio. Il pensiero vola veloce agli avvenimenti della giornata e ai tuoi impegni extralavorativi.

C’è qualcosa che non quadra in questo mercoledì. Tu appassionato di calcio che da sempre segui la tua squadra del cuore, i match internazionali, le coppe europee…
Oggi è mercoledì e c’è il campionato. Non la Coppa dei Campioni, nè la Coppa Uefa, nè tantomeno la Coppa Italia o qualche amichevole della nazionale azzurra.
Il campionato di serie A. Turno infrasettimanale, come tanti altri ce ne sono stati da tempo a questa parte.
Solo che stavolta l’orario è particolare. Ore 15.
Pensavi scherzassero, quelli della Lega calcio, quando con quella fredda circolare davano la notizia.
Solo una partita alle 20.30 tutti gli altri al pomeriggio.
Ed è andata proprio così.
Ti hanno rubato un altro pezzo di football. Un altro pezzo di cuoio di quel pallone a esagoni neri e bianchi che prendevi a calci tutti i giorni quando eri ragazzino.
Ore 15? Ma che orario è? Ma cosa vuol dire?
I fatti di Catania, con il povero poliziotto morto? No, non può essere, perché nel frattempo le cose sono tornate alla normalità: sono stati giocati anticipi e posticipi…
Le pressioni delle paytv? Può darsi…oramai sono loro a dettare i ritmi del campionato: anticipo, posticipo, anticipo del posticipo, lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica…una giostra da cui tu non saresti mai sceso.
Invece adesso ti viene il mal di testa. Non capisci più niente. E hai perso il senso della realtà.
Scandali, pay tv, doping, violenza, illeciti amministrativi. Ma il pallone dove è? Dove è finito?
Tu lì, in ufficio, con il computer acceso e con una piccola finestrella su qualche sito di informazione per conoscere i risultati del campionato!!
Hai il tuo abbonamento in curva, ma oggi dovresti rinunciare ad una giornata di paga, oppure avresti dovuto prendere un permesso. Un permesso, per andare allo stadio…
Una volta gli attori facevano il loro show la domenica e tu eri lì.
Adesso i saltimbanchi non ti aspettano. Li devi inseguire. In tv. Allo stadio. Di mercoledì alle ore 15.

Per il centrocampista strapagato, questa è una giornata importante.
Oggi ritorna a correre. Non è stato infortunato. Era arrabbiato con il suo allenatore, il suo capufficio, ma adesso le cose vanno meglio.
Non hanno fatto pace. No, perché il centrocampista è un tipo orgoglioso e anche un po’ figlio di buona donna.
Non hanno fatto pace, perché il centrocampista insieme ad altri impiegati (difensori, attaccanti, altri centrocampisti) lo ha fatto licenziare. Chi? Cosa?
Sì, sì, i 22 impiegati di un ufficio all’aperto, prato verde, braghette e scarpe bullonate, licenziano il capo.
Incredibile, ma vero.
Quanto guadagni centrocampista? …mila euro l’anno…Bravo, che professionista serio!
Ora torna a correre. E mentre esulti sul prato verde alle ore 17 di un mercoledì pomeriggio, ricordati che oggi un impiegato un po’ diverso da te, non era presente a vederti.
Non era lì perché non poteva chiedere un permesso per una partita di calcio.
Pensaci, centrocampista, perché quando corri, fai sognare tanti impiegati, bambini, vecchi, persino qualche donna.
Pensaci perché il privilegio che hai tu, non ce l’hanno in tanti.
Un cartellino da timbrare dalle 15 alle 16.45, credo sia un record.
Corri centrocampista. Corri.

Ricordatevi entrambi, impiegato e centrocampista, che stasera c’è il festival dei fiori.
Non so se lo guarderai, colletto bianco, ma sappi che se non ci fossero state quelle quattro canzonette melodiche e sempre uguali, tu allo stadio ci saresti potuto andare alle ore 20.30.
Tu centrocampista…ma sì, anche tu, sappi che il vostro festival dei fiori ci sta annoiando più di quello vero.
Fossi in te, avviserei la direzione artistica.

Foto de Il Bradipo errante, Oporto Estadio do Dragao

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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