I giapponesi sono bassi ma di pronta intelligenza -IIª parte-
Risposta…”Oh, oh…Hum…Ettò…I’m thinking about it…”
Tutto questo insieme di sospensioni, di incertezze, di riflessioni è parte di uno dei nostri amici giapponesi che lavorano al nostro fianco.
Lavora per Nippontv e sembra uscito da un cartone animato anni ’80.
Voce melliflua, inglese scolastico, modi di fare rispettosi e risata contagiosa.
Ad ogni nostra richiesta la sua reazione è quella che ho appena scritto…
Due “oh, oh” un “Hum” e per finire un “Ettò…”, traducibile e simpatico intercalare di riflessione che aiuta a prendere tempo, soprattutto quando non si conosce la risposta.
L’altro compare, Hisashi, l’abbiamo chiamato Hitoshi per 4 giorni…e lui, niente. Servizievole e gentile, non ha mosso ciglio.
Il nulla cosmico.Tokyo – L’esperienza della metropolitana e del treno
Treno. Posto assegnato. Vagone e posto a sedere.
Il controllore passa, si inchina, controlla i biglietti, si inchina di nuovo e va verso un altro vagone.
A terra non una cartaccia, non un fazzoletto, non una cicca.
Ci sono vagoni per fumatori.
Metropolitana. Una città dentro la città.
Tutti in fila ordinati ad attendere il proprio convoglio.
Salgono e si stringono come sardine.
Alcuni con le loro mascherine, altri con un libro, chi armeggia con il cellulare (obbligatorio tenerlo silenziato e vietato rispondere ad eventuali chiamate), chi è perso nella propria console portatile.
Un universo di persone che camminano. Corrono. Dormono.
La grande cordialità e il grande rispetto che mostrano è il senso di un viaggio da queste parti…
Non si dimenticano.
Come i vecchi amici.