Categoria: Viagens interditas

Diario siciliano

Un posto ci sarà per questa solitudine perché mi sento così inutile davanti alla realtà Pino Daniele, Sicily Capitolo 1 – Canicola La sedia è sempre al solito posto, lì, nell’angolo dove la ringhiera disegna una comoda elle che sembra fatta per appoggiarci il gomito. Sulla sedia, a petto nudo, c’è un uomo grasso, abbronzato e senza denti. Guarda e scruta sempre la stessa curva da cui transita il traffico. Guarda sempre in quella direzione. Il balconcino, raggiungibile da quattro gradini a livello...

Sa die de sa Sardigna*

“Poi gli uomini si radunano nella pineta sul mare e mangiano. Mangiano dal mattino alla sera. Si raccontano storie torbide, di banditi, di donne. Si beve e si mangia. Carne, non pesce. Qui siamo al mare, ma gli uomini mangiano la carne. I sardi mangiano la carne. Gente di terra, su un’isola circondata dal mare. Come se il mare fosse un corollario.” Cit. Scena 1 I Sardi sono legati visceralmente alla terra. Il senso di appartenenza, a volte anche estremo...

Piccolo breviario transalpino – Pensieri, aforismi e riflessioni diandata e ritorno

Marsiglia non è una città per turisti. Non c’è niente da vedere. La sua bellezza non si fotografa. Si condivide. Qui, bisogna schierarsi. Appassionarsi. Essere per, essere contro. Essere, violentemente. Solo allora, ciò che c’è da vedere si lascia vedere. Jean Claude Izzo Un pastis. L’ovvia chiusura di una giornata francese. Anisette come se piovesse. E pensare che ho iniziato a berlo grazie ad uno scrittore e ai suoi libri. Citofonare Montale*. ————— Tornare a casa e pagare la benzina due...

Le notti bianche di Pachuca ovvero Cielito lindo, un bradipo in Messico – Quarta parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Pachuca e del popolo messicano. Pretty ballad* esce lentamente dalle casse del computer mentre guardo fuori dalla finestra. Oggi è domenica 26 giugno 2011. Dovrei essere altrove. Vorrei essere altrove. Una telefonata lunga e calda come un abbraccio mi ha accompagnato in questa domenica messicana. Lunga come la staffilata del portiere canadese Quillian Roberts che termina la sua corsa, dopo sessantacinque metri, alle spalle del suo colpevole collega inglese. Succede anche questo sotto...

Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 11ª e ultima parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano. 9-10-11 luglio 2010 […] My shadow comes with me as we leave it all we leave it all far behind […]* Bicchiere mezzo pieno… E’ l’alba. Il cielo è blu sopra Jozi. I grattacieli e lo skyline baciati dai primi raggi di sole . Il mite inverno continua. Dolce, lieve, magico. Centosettanta chilometri ed è già Pilanesberg, per un tuffo nella natura selvaggia. L’Africa nella sua essenza. Dai...

Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 10ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano. 5 luglio 2010 […] There’s a rainbow before me Skies above can’t be stormy since that moment of bliss That thrilling kiss It’s heaven when you find romance on your menu… What a difference a day made Indifferenze sudafricane Il conto alla rovescia è cominciato. Poche partite, lunghe giornate di attesa. Tempo libero, shopping e un po’ di noia. Un concerto “massivo” perso nell’afa di una notte torinese,...

Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 9ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano. 2 luglio 2010 L’Africa si ferma E’ il 120 minuto di Uruguay-Ghana. Gyan Asamoah ha l’opportunità storica di trascinare il Ghana tra le prime quattro squadre del mondo. Un continente intero si ferma e trattiene il respiro. Tutti a Jozi tifano Black Stars: camerieri, poliziotti, tassisti, baristi. E proprio nel giorno di Uruguay-Ghana ho visitato l’Apartheid Museum, storia di una vicenda terribile durata quasi mezzo secolo e non...

Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 8ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano. Jozi, 29-30 giugno e 1 luglio It was me on that road But you couldn’t see me Too many lights out, but nowhere near hereWhat Else Is There?, Royksopp, dall’album The Understanding Compartimenti stagniL’inverno è una primavera italiana. Una bella primavera stile anni Ottanta, nelle quali marzo era pazzerello, aprile dolce dormire e maggio era il mese delle rose. Se questo è inverno lo voglio subappaltare alle latitudini...

Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 7ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano. Jozi, 27 giugno 2010 Il genio è saggezza e gioventù. Edgar Lee Masters Lo specchio di un paese Il meteorite slovacco deflagra e distrugge i nostri quattro anni da campioni del Mondo. Tre partite, due punti. Ultimi nel girone con Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Un allenatore arrogante. Una squadra senza fantasia e freschezza. Una federazione che ha scelto di non programmare il futuro. La nostra nazionale ha...

Un mite inverno sudafricano. Ke Nako.* – 6ª parte –

Compendio semiserio alla conoscenza della città di Johannesburg e del popolo sudafricano. Jozi, 22 giugno 2010 Cadono le stelle allora è vero e io non so se ci sarò dove andrò non lo so se lo merito o no se correggerò gli effetti dei miei guasti nucleari se troverò il coraggio ti telefono domani e più sarò lontano e più sarò da te… Samuele Bersani, Replay Giornata primaverile qui a Jo’burg. Cielo terso, temperatura mite. Si esce dall’IBC a tarda...