Bairro de Vanquilha_5a parte

(segue dalla 4a parte)

Era tempo di risolvere le questioni.
Sì! Pensò Rui davanti allo specchio che usava per radersi.
Sì! Era il momento.
Affrontare Peixoto ed evitare che Coelho e i suoi cagnacci lo facessero fuori.

Uscì dalla camera maleodorante e scese in strada.
La polizia era già al lavoro. La notte era stata violenta. Due morti ammazzati. Un lavoro pulito.
Un avvertimento, un regolamento di conti. Due corpi, due colpi di pistola. Due sardine in bocca, segno inequivocabile del motivo della loro morte. A Vanquilla il silenzio è d’oro.

Rui scambiò due chiacchiere con Sixto, il robivecchi.
Era la settimana della partita più attesa del campionato. Le due squadre della città si affrontavano e per strada non si parlava d’altro.
Il calcio in Vanquilha è una religione.

Peixoto nel retro del suo bar riceveva le visite dei questuanti ai quali gentilmente concedeva un aiuto.
Rui entrò nel bar. I soliti avventori lo salutarono.

Peixoto lo accolse con macabra ironia: “Rui! Chi non muore si rivede…pensavo che uno dei due cadaveri trovati stamattina fossi tu…per fortuna non è così…ho piacere!”
Rui: “Coelho ci sta provando…”
Peixoto: “Non parlare male degli amici. Coelho è un brav’uomo. Non giudicare e non sarai giudicato. O giustiziato.”
Rui: “Tu lo freghi e io muoio. Tu metti a posto le cose e mi tiri fuori da questa storia. Altrimenti, giuro che ti ammazzo!”
Peixoto: “I buoni in Vanquilha non fanno strada. Non saresti in grado di uccidere una mosca.”
Rui colpì Peixoto con un destro.
Peixoto cadde a terra. Non fece a tempo a rialzarsi che venne colpito di nuovo.
Peixoto: “Stai commettendo un grosso errore. Sei un uomo morto. Questo affronto lo pagherai caro. Guardati le spalle, Rui…guardati le spalle.”

E lui lo fece. La scrivania di Peixoto era alle sue spalle.
Rui aprì il primo cassetto, prese la pistola di Peixoto e sparò. Uno, due, tre colpi. Mortali.
Peixoto

giaceva a terra in un lago di sangue.

Vanquilha da oggi era un posto migliore.

Fine Quinta parte -continua-
Foto de Il Bradipo errante, Lisboa, O eletrico no. 28

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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2 Risposte

  1. Antao Sacarolhas ha detto:

    Incredibile…
    Ieri sera ho scoperto che il Bicho Preguiça non è nient’altro che il Bradipo.

    Oggi volevo capire, informarmi per quale motivo il bradipo sia un essere così lento…

    Cerco bradipo e dopo alcuni risultati mi trovo sul tuo sito
    e mi vedo l’elettrico passare per le strade di Lisbona…

  2. il bradipo errante ha detto:

    Troverai sempre un pezzo di Lisbona (e di Portogallo) sul mio lentissimo blog…