I cechi non sorridono mai…_3ª e ultima parte

Guida rapida ed essenziale alla conoscenza della città di Ostrava

Si è conclusa la manifestazione e con la chiusura, il velo di tristezza che avvolge la notte di Ostrava è ancora più scuro del solito.
Le Acciaierie Vítkovice sputano fuori il loro peggio, mentre la Čez Arena ospita la festa finale offerta dalla IAAF.
L’enorme palazzetto destinato ai grandi eventi hockeistici e musicali accoglie gli atleti in un vortice mangereccio-musical-alcoolico che ricorda le feste dei college americani.
Sono le 23 e 30.
Mangio per l’ennesima volta carne e patate, bevo un bicchiere di vino con i colleghi e con i volontari e la serata si conclude in Stodolní ulice.
Solito posto, solita birra (l’ennesima di una lunga e ottima serie).

Ecco la fotografia di questo spicchio di mondo che ho avuto la (s)fortuna di visitare.
Ecco, ancora una volta, quella strana sensazione che mi accompagna quando penso che le cose belle durano poco, ma la loro bellezza sta in quell’istante.
Colto l’attimo, hai assaporato il meglio.
Come un bicchiere di hruškovice. Lo odori, lo bevi tutto d’un fiato e il sapore dura un secondo: dopo quel secondo senti il fuoco dentro.
E’ un piacere temporaneo. Ma è pur sempre una bella sensazione.

Ora mi spiego perchè se i Cechi avessero un motivo per sorridere, lo farebbero in quel preciso istante.

Foto de Il Bradipo errante, Dublin pub, Stodolní ulice, Ostrava

 

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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