Le montagne in Olanda non esistono _5ªparte

Guida rapida ed essenziale alla conoscenza dei Paesi Bassi

Groningen, 18-19 giugno 2007
Problema non di poco conto nell’economia di un viaggio da queste parti è sicuramente quello delle abitudini alimentari.
Non mi stancherò mai di dire che per conoscere un popolo bisogna sedersi a tavola e gustare le specialità locali, rifuggendo ove possibile, i ristoranti etnici, italiani in testa.
La mia regola d’oro, nei Paesi Bassi, va a farsi friggere.
In tutti i sensi.

Innanzitutto gli olandesi hanno un modo molto anglosassone di concepire i pasti.
Partiamo dagli orari.
I ristoranti aprono dalle 16-16.30 in avanti e chiudono le loro cucine intorno alle 21.15-21.30 con qualche rara eccezione.
E quindi…ricca colazione all’inglese, a pranzo uno spuntino e a cena (?) altro pasto che conclude la giornata.
Dovevo adeguarmi e l’ho fatto. Avrei potuto fare altrimenti??
Anche se l’hotel non offre una ricca colazione, il pranzo a volte si salta e spesso la cena si riduce ad uno spuntino di mezzanotte.
Che dire dei piatti tipici? Innanzitutto, chi li ha mai visti?
Non ci sono veri e propri ristoranti di cucina olandese, o posti simili alle nostre trattorie.
Diciamo che le specialità si possono mangiare un po’ ovunque.
Grande successo riscuotono i ristoranti etnici.
Groningen, non certo una metropoli, ne conta un’enormità: dall’immancabile italiano (i) allo spagnolo, dall’indonesiano al vietnamita, il solito cinese, il modaiolo giapponese, l’esotico surinamese, il classico messicano per finire con il greco e il turco, senza dimenticare il kebab in tutte le sue varianti geografiche.
Testati tutti o quasi, offrono una discreta qualità anche in rapporto al prezzo.

Capitolo a parte per il fenomeno della trasferta. Il luogo che rende la vita degli abitanti di Groningen, diciamo così, migliore.
De Belg. Ovvero, i fratelli Waterloo.
Strabuzzate gli occhi? Di cosa diavolo sta parlando la nostra guida?
Parlo della friterie ambulante che sta in Grote Markt e delizia i palati dei cittadini di Groningen.
Friterie. Ovvero, friggitoria. Dispiacerà ai tre fratelli Waterloo (Jan, Harry e Milano) questa definizione, diciamo, riduttiva del loro operato.
Il loro furgone tricolore offre un’unica specialità: patate fritte. E basta.
Nel loro menu potete trovare dieci-quindici salse da accompagnare alle patate fritte che vengono servite avvolte in un cartoccio tricolore (nero, giallo e rosso i colori della bandiera belga) e che si possono tranquillamente degustare stando comodamente seduti sulla panchina, anch’essa tricolore, che i tre fratelli mettono a disposizione.
Si è creato un fan club De Belg Torino che farà proseliti.

Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente i kebabbari di Groningen che in più di un’occasione hanno salvato i nostri pasti perchè offrono le loro specialità (tra le altre cose, qualcuno fa una pizza discreta) a pranzo e anche a tarda sera.
Per i disperati, in Grote Markt, c’è uno straordinario distributore automatico che fornisce hamburger, panini e crocchette fritte…stoicamente abbiamo resistito, fino all’ultimo kebab.

Per chiudere dico solo: spaghetto, che nostaglia!!
Per curiosare…
http://www.debelgwaterloo.nl/

Foto de Il bradipo errante, Groningen, Grote Markt, giugno 2007

ilbradipoerrante

Di Torino, amante di calcio e sport, laureato in storia del Cinema, innamorato di Caterina e Francesco, sposato con il Toro. Se rinascessi vorrei la voleè di McEnroe e il cappotto di Bogart. Ché non si sa mai.

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1 Risposta

  1. gae ha detto:

    Come sempre, la creatività vince sugli schemi. Mi iscrivo al fan club dei patatari!